Mendrisiotto

L’Ente autonomo case anziani si arena a Balerna

Pensato per mettere in rete il Centro del Comune con gli istituti di Chiasso, il progetto divide i partiti. Ago della bilancia il Plr

Al suo Centro anziani Balerna ci tiene (Ti-Press)
9 novembre 2020
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Il dossier è sul tavolo dal giugno del 2018, ma il rischio che vi resti per un altro po' è assai concreto. Se Chiasso è pronta, infatti, a consegnare a un unico ente la gestione delle sue case per anziani - Giardino e Soave -, Balerna lo è meno. In realtà, i due Municipi una intesa l'hanno trovata e l'hanno pure consolidata. Sono le forze politiche (o almeno una parte di esse) a fare resistenza. I ritocchi apportati alla prima versione del messaggio municipale congiunto - a Balerna riconsegnato all'esecutivo per essere completato - non hanno convinto tutti. Quel consenso ampio inseguito dall'autorità comunale non c'è stato. Interpellati dal dicastero Socialità, sanità e problemi occupazionali, i gruppi si sono, di fatto, divisi.

Se da un lato, Ppd e Lega-Udc-Ind. propendono per il progetto che avvicina i due Comuni, la Sinistra e i Verdi - che intendono andare uniti alle prossime elezioni comunali - non ci credono, non nella formula proposta. Sino all'ultimo, un paio di settimane or sono, l'ago della bilancia sembrava essere il Plr, che di recente ha detto la sua: la sezione locale non intende firmare la fatidica 'cambiale in bianco' sul futuro del suo Centro anziani. Il che rimette la questione (che si fa spinosa) nelle mani del Municipio.  A ben vedere, il principio della messa in rete degli istituti - i due di Chiasso e la struttura di Balerna - non viene messo in discussione da nessuno (anzi). Il punto cruciale è rappresentato, semmai, dalle condizioni alle quali ci si accinge ad attuare l'accordo nel Basso Mendrisiotto, dopo che nella parte Alta del Distretto nel 2016 si è dato vita all'Ecam, l'Ente Case Anziani del Mendrisiotto. In buona sostanza, nodi e perplessità non sono stati sciolti, come sperava l'esecutivo, entro questo autunno.

‘Che sia un Ente alla pari, non una annessione’

L'Ente autonomo di diritto pubblico 'Istituto per anziani Balerna-Chiasso' ha proprio la vita dura, e ancora prima di prendere forma (e non solo sula carta). Adesso toccherà all'autorità comunale decidere, dunque, che strada intraprendere. Ovvero se sedersi di nuovo con il Municipio di Chiasso e rinegoziare i termini del patto - superando i motivi che oggi frenano la politica locale - o se rimettere l'incarto nel cassetto, sullo sfondo l'appuntamento elettorale dell'aprile 2021. Sarà, come lamentano i liberaliradicali, che da subito Balerna ha avuto troppo fretta di concludere: all'epoca riecheggiavano ancora i casi di soprusi commessi su alcuni degli ospiti del Centro e finiti poi in un'aula di tribunale, tant'è che per perorare la causa dell'Ente autonomo era intervenuto pure il Cantone. Sta di fatto che alcuni aspetti sono rimasti irrisolti. Per dirla tutta, al Plr non è bastata la modifica apportata alle chiavi di riparto. In sospeso, del resto, non vi era solo la parte finanziaria. «All'Ente ci si dovrebbe avvicinare in ottica aggregativa, a tutti gli effetti, unendo forze e competenze a vantaggio degli ospiti degli istituti - spiega a 'laRegione' il consigliere Roberto Cattaneo -. Di conseguenza Chiasso e Balerna dovrebbero esservi rappresentati alla pari. In caso contrario, la predominanza dell'uno - il Comune di confine, ndr - sull'altro, potrebbe tradursi in una annessione».

Ora come ora appare difficile, però, che Chiasso faccia un passo indietro. Quindi, a Balerna cosa si teme? «Non vorremmo che la nostra casa per anziani si riduca, in futuro, a un semplice reparto del nuovo Ente, incentrato in sostanza su Chiasso». Una riconosciuta identità, dunque una autonomia del Centro alla quale anche l'ala progressista - che da subito aveva già evocato il referendum - non intende rinunciare. Non si dimentica, in effetti, che per riuscire a costruire la casa anziani, oltre trent'anni or sono, Balerna aveva votato. Andando oggi al sodo, a non piacere è la ripartizione dei 'posti' all'interno del Consiglio dell'Ente. E ciò nonostante la revisione accordata da Chiasso; che ha ridotto sì i membri da sette a cinque, ma ha lasciato, si rimprovera, la 'maggioranza' alla cittadina di confine, con due rappresentanti a fronte del solo esponente di Balerna, a cui si aggiungono due tecnici scelti di comune accordo. Ebbene, replicano dal Plr, i due Comuni devono avere lo stesso peso decisionale, quindi, un municipale ciascuno; ad affiancare i politici tre professionisti esterni.

Quei dettagli da chiarire

Se questa proposta del gruppo non dovesse fare breccia, resta una via d'uscita? «Si dovrebbero definire, in anticipo, alcuni aspetti di dettaglio, che si sarebbero già dovuti chiarire (il tempo c'era) - ci fa capire Cattaneo -. Mi riferisco all'approccio verso residenti e famigliari, quando la direzione passerà sotto Chiasso, ma pure alle aspettative di risparmio dell'Ente e ai miglioramenti da introdurre a favore della formazione, del controllo di qualità e della valutazione del personale. Senza trascurare la necessità di ricevere delle garanzie sulle attività interne al Centro e sui suoi servizi». Tutto sta, tiene a ribadire il consigliere Plr, «se esiste davvero la volontà di andare verso un ente condiviso. Noi non chiudiamo la porta, poniamo delle precise condizioni».

Riuscire a trovare una soluzione di compromesso dentro e fuori i confini del Comune non sarà, di certo, semplice per il Municipio locale, che affronterà la discussione a breve; forse già nella prossima seduta settimanale. 

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