Mendrisiotto

Bio e a chilometro zero: dal Fiore di Pietra l'AperiBio

Il 'Sambì' di Arogno, il 'Barbaro' dell'azienda Bisbino di Sagno, nel mezzo il Monte Generoso. L'intraprendenza 'local' porta al nuovo cocktail tutto ticinese

Il Fiore di Pietra
(FMG)
10 settembre 2020
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Il 'medeghett', la ricetta della nonna per il 'gazosino al sambuco', l'acqua 'dal Generùs'. Tre richiami che non possono non far tornare alla mente alcune decadi del passato. Tradizioni momò (ma non solo) che, a ben vedere, non sono per nulla andate perse. E se a queste ci aggiungiamo la sostenibilità e l'etichetta (senza dimenticare la filosofia o ideologia) 'bio', unite all'intrapredenza, il gioco è fatto. A tal punto che, da oggi, c'è un nuovo aperitivo, o meglio: un AperiBio. Nel mezzo il Monte Generoso. Non solo per la road map stilata dalla Ferrovia Monte Generoso (azienda che mira a una sostenibilità a 360°), ma anche per la territorialità. Dal Fiore di Pietra, dove quest'oggi è stato presentato il cocktail tutto ticinese, guardi un versante e vedi il Bisbino. Dall'altro, oltre al lago e alla veduta verso nord, non sfugge agli occhi la Val Mara e Arogno. E allora ecco nascere il cocktail grazie al sambuco di Arogno e alle erbe di Sagno. Un'idea che si è sviluppata grazie a due piccole (ma in espansione) realtà: la Sambì – gestita dai fratelli Gabriele e Martino Bianchi, a stretto contatto con l'azienda agricola di famiglia – e la Bisbino, balzata agli onori della cronaca (e del mercato) quattro anni or sono con il lancio del 'Gin Bisbino'. «L'aperitiBio ticinese nasce anche dalla voglia di aiutarsi e spingersi a vicenda» ha spiegato il cofondatore di Bisbino Rupen Nacaroglu. Dalle erbe di Sagno arriva l'aperitivo 'Barbaro' (un bitter originale prodotto in maniera naturale con erbe, fiori, frutti e radici), dalle piante di sambuco di Arogno arriva invece il 'Sambì' (una 'beverina rinfrescante floreale'): una parte del primo, cinque parti del secondo, un po' di menta fresca, di limone e l'AperiBio è pronto per essere bevuto.

Crescita 'local'

Ad accomunare le realtà del Bisbino e del Sambì, oltre all'etichetta 'Bio', c'è, come detto, l'intraprendenza di giovani che quattro anni fa hanno deciso di lanciarsi nell'avventura. Unione d'intenti che culminerà con una serata di 'lancio', al Fiore di Pietra, il prossimo 18 settembre. Nel 2016 «abbiamo prodotto qualche centinaio di bottiglie di Sambì – racconta Gabriele Bianchi –. Quest'anno siamo arrivati a 30mila». Sul mercato la bevanda (leggermente alcolica) potrebbe essere etichettata come novità ma, in realtà, «è il frutto della ricetta della nonna, una ricetta momò per quello che in passato veniva definito lo champagne dei poveri». Insomma: «la valorizzazione della tradizione». Nello stesso bicchiere troviamo anche il prodotto di Bisbino, che nel 2016 ha cominciato a produrre l'omonimo Gin. Quattro anni fa «è nata l'idea di fare un gin ticinese e bio» sottolinea Nacaroglu. Dalla «voglia di avere novità» e grazie all'instancabile lavoro «di Martino Mombelli, che gestisce in maniera quasi poetica i nostri giardini di Sagno» ecco i primi prodotti. E dalle 300 bottiglie preparate nel 2016 si è arrivati alle 20mila del 2019.

Dal Generoso sostegno e sostenibilità

«Si sono cercate, si sono trovate». Il riferimento è alle tre «aziende che operano nello stesso territorio, il Mendrisiotto». È con queste parole che Viviana Carfì, responsabile media della Ferrovia Monte Generoso, ha annunciato la partnership delle tre realtà che «hanno deciso di fare rete, accomunate dal tema della sostenibilità e del rispetto ambientale». Già, perché anche la Ferrovia (sotto il cappello di Migros) ha deciso di fare della sostenibilità a 360 gradi il proprio punto forte.  A tal punto che ha deciso di dotarsi di una Road Map – ha evidenziato dal canto suo la Head Sales & Marketing Monica Besomi – «che d’ora in avanti guiderà strategie, scelte e obiettivi dell’azienda. Facendo parte del Percento culturale Migros, diventare ‘green e sostenibili’ per noi è molto più che un obiettivo, perché la Migros ha impresso nel suo Dna il concetto di sostenibilità e di sviluppo, riducendo da sempre l’impatto ambientale in ogni settore della sua attività». E l'aperitivo bio e a chilometro zero, in tal senso, ne è un esempio calzante. 

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