Mendrisiotto

Senza lavori il Palapenz di Chiasso chiuderà nel giugno 2021

È quanto emerso da una riunione congiunta tra Municipio e commissioni del Cc, chiamate a esaminare il credito di 5,5 milioni

Il Palapenz è stato inaugurato nel 1983 (archivio Ti-Press)
23 giugno 2020
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«Se non interveniamo, a fine giugno 2021 il Palapenz chiuderà». La tempistica è stata illustrata lunedì sera da Davide Lurati, capodicastero Sport e Pianificazione di Chiasso, nel corso di una riunione congiunta con le commissioni Edilizia e Gestione. Commissioni che devono esprimersi sul credito di 5,5 milioni necessari per la ristrutturazione del Palapenz di Chiasso. Nemmeno l'incontro congiunto – presenti anche la capodicastero Sicurezza e Territorio Sonia Colombo-Regazzoni e il capotecnico Rudy Cereghetti – è riuscito a sciogliere riserve e dubbi che, da subito, hanno accompagnato la richiesta di credito presentata dal Municipio alla fine dell'anno scorso. A regnare è ancora lo scetticismo legato alla somma e alla necessità di estendere il discorso a livello regionale. I rapporti delle commissioni arriveranno dopo l'estate, mentre il sigillo finale del Consiglio comunale non è atteso prima dell'autunno. La discussione e i dubbi che precederanno il voto saranno ancora molti.

Il Municipio non cambia idea

L'incontro di lunedì sera è servito a mettere qualche punto fermo. La decisione del Municipio, presa a maggioranza, è quella di continuare sulla strada scelta. Nessun ritiro del messaggio, come auspicato da più parti considerate anche le ripercussioni economiche dell'emergenza Covid-19 che si faranno sentire nei prossimi anni. E nessuna versione ‘light‘ del progetto con conseguente diminuzione del credito di investimento. «Il Municipio si è confrontato sul tema anche la scorsa settimana – spiega a 'laRegione' Davide Lurati –. Già oggi il Palapenz è un centro multifunzionale unico importante sia per Chiasso che per tutto il Mendrisiotto. I lavori andranno a ottimizzarlo ulteriormente, così da poter tornare ad avere anche concerti di un certo livello e qualche potenzialità in più». A mente di Davide Lurati, «privarsi di questa struttura sarebbe un errore strategico». Tre le ipotesi vagliate. La prima, «troppo onerosa», era l'abbattimento e la ricostruzione della struttura. Vi era poi la citata versione ‘light’. «Ma significa mettere dei cerotti. Se facciamo qualcosa, è meglio farlo bene, per questo il Municipio, a maggioranza, ha deciso di continuare ad appoggiare il credito di 5,5 milioni».

Sicurezza alla lente

L'urgenza degli interventi, come spiegato nel messaggio municipale, è dettata dalla necessità di intervenire sulla struttura portante, oggetto di deformazione a causa della configurazione geologica del sottosuolo, che ha generato un deterioramento dello stabile, e quindi dall'esigenza di agire su impiantistica, elementi dell'infrastruttura e finiture, ormai vetuste e non più funzionali. «Sono stati posizionati sensori per monitorare costantemente le deformazioni strutturali – spiega Lurati –. Sappiamo che per intanto la situazione sicurezza è sotto controllo, ma se non verranno fatti interventi, a fine giugno 2021 la struttura dovrà per forza essere chiusa». Al Consiglio comunale, precisa il capodicastero, «chiediamo di poter iniziare i lavori con il credito intero, perché più posticipiamo, più rischiamo che il Palapenz rimanga chiuso a lungo». 

Questione di dialogo

Uno dei temi evidenziati dai commissari è la necessità di aprire il dialogo con gli altri comuni dato che il Palapenz viene sfruttato da società di tutto il Mendrisiotto. «Quello del Palapenz è un investimento che deve essere effettuato dal Comune di Chiasso – puntualizza ancora Davide Lurati –. Con i comuni stiamo parlando da ormai quattro anni nell'ambito dello studio delle strutture sportive promosso da Chiasso, Coldrerio e Mendrisio». Entro fine anno verranno gettate le basi per l'ente regionale per la gestione delle strutture sportive. «Questo permetterà di dividere la partecipazione ai costi di gestione», annota il capodicastero. L'ente sta entrando nella sua terza fase. La seconda ha permesso di identificare proprio il Palapenz, insieme allo stadio Riva IV e alla pista del ghiaccio, quale polo sportivo di interesse regionale, «e quindi suscettibile di sussidi cantonali dal momento in cui verrà creato l'ente». La strada sembra quindi spianata, «ma conosciamo i tempi della politica e sappiamo che non c'è solo il Palapenz». Nella discussione verranno coinvolte anche le società sportive. «Le prime a credere nell'importanza di questo ente e nelle quali militano i nostri giovani – precisa Lurati –. C'è quindi anche una questione sociale da portare avanti. Nell'interesse di tutti, deve essere fatto in un'ottica distrettuale e non guardando il proprio orticello: sarebbe un bel passo avanti anche a livello di mentalità». Anche questo ultimo tema è stato oggetto di diverse domande. Considerato che, a breve, verrà creato l'ente regionale, perché procedere da soli con un investimento così oneroso? «Il problema principale è quello di avere una spesa di 5 milioni solo sulle spalle di Chiasso – conclude Davide Lurati –. Ma il discorso è già distrettuale perché il Palapenz altro non è che un polo distrettuale che ha sede a Chiasso». 

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