Mendrisiotto

Riapertura delle scuole, 'dobbiamo essere uniti'

Ppd di Chiasso e Lega di Mendrisio invitano alla prudenza. La decisione deve essere valutata attentamente

20 aprile 2020
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La possibile riapertura delle scuole – ipotizzata dal Consiglio federale per l'11 maggio – sta suscitando non poche perplessità. A Chiasso la sezione Ppd, con un comunicato stampa, invita alla prudenza. "Questo nuovo coronavirus ha provocato una grave crisi sanitaria che sarà sicuramente seguita da una crisi sociale ed economica tuttavia, a oggi, l’emergenza legata alla salute pubblica è ancora ben lungi dall’essere risolta". Per questo motivo la sezione chiede al Municipio, e in particolare al capodicastero Educazione Davide Dosi, "di valutare molto attentamente un’eventuale riapertura delle scuole dell’infanzia e delle scuole elementari". Considerato "il delicato ruolo dei bambini e dei ragazzi nella trasmissione della malattia e un eventuale contatto con persone più anziani", l'invito è quello di "ponderare molto attentamente e valutare tutti i pericoli sanitari per gli allievi, i docenti, le famiglie e i trasportatori che portano gli allievi in classe prima di autorizzare la riapertura delle strutture scolastiche comunali".

Da noi contattato, il capodicastero Davide Dosi accoglie con favore il tavolo di consultazione tra Comuni, famiglie e insegnanti annunciato dal Consigliere di Stato Manuele Bertoli. «Il ritorno a scuola deve essere il più positivo possibile per tutti e occorre essere uniti – spiega –. Sarà importante evitare quanto accaduto la settimana prima dell'annunciata chiusura da parte del Cantone». Il tempo per costruire una decisione comune c'è, fermo e restando, conclude Dosi, «che in tre settimane può ancora cambiare tutto e che la decisione finale sarà quella del Consiglio di Stato».

Poche famiglie hanno chiesto l'accudimento a scuola

Facendo un passo indietro, il Municipio di Chiasso ha atteso la decisione cantonale prima di chiudere i suoi istituti scolastici. Nelle risposte alle tre interrogazioni presentate prima di questa decisione – firmate da Stefano Tonini (Lega), Claudio Schneeberger (Lega) e Fabrizio Chiappini (Plr) – l'esecutivo precisa che “l'esclusiva competenza in materia” è dell'autorità cantonale. Per questo il Municipio ”non ha ritenuto vi fossero le basi legali per adottare misure differenti, che hanno avuto il solo effetto di creare confusione e smarrimento nei cittadini”. Alle famiglie è stato in seguito comunicato che “l'attività didattica sarebbe continuata a distanza, che il servizio di orario prolungato della scuola dell'infanzia, così come il doposcuola sociale della scuola elementare sarebbero rimasti chiusi”. Sono “pochi” i casi di famiglie che hanno chiesto collaborazione alla scuola per l'accudimento dei figli. Un'opportunità “data previa documentazione delle necessità e preventivo annuncio alla direzione”. Passando alla tecnologia, il Municipio precisa che, per i bambini delle elementari, “l'interazione con gli strumenti informatici non è per nulla scontata. A prescindere da ciò, si ritiene che non sia per loro opportuno trascorrere troppe ore davanti a uno schermo”. Alle scuole elementari “l'insegnamento è stato garantito anche senza computer, attraverso diverse forme e che il contatto fra docenti e allievi è stato mantenuto, quando fattibile, anche attraverso video chiamate”. L'esecutivo guidato da Bruno Arrigoni spiega inoltre che, fino alla risoluzione cantonale, non era a conoscenza “di casi di contagio presso gli Istituti scolastici, né alla scuola media, anche se ciò non significa che di fatto non ve ne siano stati”.

Mendrisio: 'Non roviniamo gli sforzi'

La possibile riapertura delle scuole a maggio è oggetto di un'interrogazione presentata da Massimiliano Robbiani, Simona Rossini, Nadir Sutter e Stelio Frapolli (Lega-Udc-Indipendenti) al Municipio di Mendrisio. "Non ci sembra il caso di rovinare tutti gli sforzi fatti fino adesso per combattere i contagi da coronavirus, per un solo mese di scuola prima della fine dell’anno scolastico". Al Municipio viene quindi chiesto se ritiene opportuna una riapertura delle scuole; se, nel caso in cui la decisione comunale sia di non riaprire a maggio, verrà comunque mantenuto il servizio di accoglienza per i bambini con i genitori che lavorano e se il Cantone ha già diramato delle indicazioni sanitarie e di condotta per un'eventuale riapertura delle scuole.

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