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Mendrisio, servizi e volontari contro disagio e isolamento

La Città mette in campo misure e operatori per tenersi in contatto (anche via telefono) con anziani e famiglie

Accanto agli anziani, si vigila anche sulle famiglie monoparentali (Ti-Press)
14 aprile 2020
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Servizi sociali, operatori, volontari: a Mendrisio non si risparmiano le forze. «Stiamo facendo di tutto, spendendo tutte le risorse a disposizione per rispondere alle necessità della popolazione; soprattutto della fascia più vulnerabile». Il capo Dicastero politiche sociali Giorgio Comi mette in fila le misure messe in campo sin dai primi giorni per fronteggiare le conseguenze da Covid-19. L'emergenza è di carattere sanitario, ma gli effetti sono anche sociali. Quindi là dove c'è un bisogno, si cerca di intervenire.

In buona sostanza il dicastero Politiche sociali ha avuto 'carta bianca'. «Da subito - spiega a 'laRegione' Comi -, il Municipio ha avallato le iniziative utili ad alleviare questi giorni difficili». Dunque luce verde a forze e mezzi: laddove serviva poter contare su personale avventizio, lo si è concesso. «Sono state messe a disposizione persino quattro auto del Comune ai volontari appiedati. Ciò che conta, del resto, è far sentire la nostra vicinanza ai cittadini». Il sostegno, in ogni caso, è reciproco. I mendrisiensi che possono dare una mano, infatti, non si sono tirati indietro. Un punto di riferimento (e non certo a sorpresa) si sono rivelate le Commissioni di quartiere.

Per alleate le Commissioni di quartiere

Al centro dell'attenzione politica da qualche anno - proprio per rafforzare il loro ruolo propositivo -, ecco che le Commissioni di quartiere si sono dimostrate un alleato prezioso pure in questa circostanza. Lanciato un appello, fa capire il capodicastero, hanno risposto 'presente' quando si è trattato di attivare il volontariato. «Oltre a continuare la collaborazione - conferma Comi -, hanno tessuto, con grande sensibilità, una rete di volontari, in particolare per concretizzare un aiuto di prossimità a favore delle persone in un momento di disagio, sole, anziane e malate che non sono in grado di avere dei contatti regolari con i propri famigliari».

La formula efficace, d'altro canto, è quella della sussidiarietà, forte dell'intesa tra l'istituzione comunale, gli enti e le associazioni (come l'Associazione assistenza e cura a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio). Il perno, comunque, resta quello dei servizi e delle prestazioni comunali. «I nostri collaboratori sono attivi attraverso i vari strumenti a disposizione - telefono e web, ndr - e stanno continuando a seguire da vicino e a tenersi in contatto con tutte le situazioni in modo regolare, soprattutto le più fragili o a rischio di emarginazione».

In contatto (via telefono) con le fragilità

L'emergenza coronavirus ha acuito le difficoltà? «Le nostre assistenti sociali, seppur telefonicamente (anche con le 'telefonate amiche') - ci illustra il capodicastero -, si stanno occupando, come di consueto, dei diversi pupilli: dai giovani agli anziani, dagli adulti alle famiglie, in particolare quelle monoparentali che non hanno altri appoggi». La parola d'ordine, insomma, è garantire un'assistenza adeguata.

La Città di Mendrisio, quindi, tiene accese le sue 'antenne'. E qui pure le segnalazioni delle Commissioni di quartiere sono importanti. Lo sono per allontanare il pericolo di isolamento, ad esempio, dei cittadini costretti a restare dentro le quattro mura di casa per il loro bene. Una realtà da anni, mai come oggi, la presenza di un 'Servizio anziani soli', che fa capo all'agente di quartiere, mostra tutta la sua importanza. La consuetudine annuale della missiva agli ultrasettantenni, ci fa capire Comi, in questo periodo è diventata l'occasione per effettuare una chiamata a tutti gli anziani della Città. Un modo per verificare il loro stato di benessere, "con particolare attenzione - si conferma in una nota ufficiale - per l’organizzazione al domicilio e per chiedere se intendono beneficiare, al termine dell’emergenza sanitaria, delle visite di cortesia da parte dell’agente di quartiere". Di sicuro un canale che si rivelerà utile a riallacciare le relazioni sociali, interrotte (o comunque distanziate) a causa del virus.

Una rete per famiglie e bambini

Rimane solida pure la Rete infanzia, realizzata con la cooperazione di diversi enti territoriali, pronti a reagire alle esigenze delle famiglie e dei bambini del comprensorio. A questo proposito, tornando sui nuclei composti da genitori single, separati, divorziati, vedovi e famiglie ricostituite, l’Associazione famiglie monoparentali e ricostituite (Atfmr) ha potenziato i suoi servizi a distanza per dare loro un sostegno. Lo sportello d'ascolto e quello giuridico, ribadisce il dicastero, sono sempre operativi e raggiungibili allo 091859 05 45 o all'indirizzo info@famigliemonoparentali.ch. Non solo, sul portale dell'Associazione -  www.famigliemonoparentali.ch  - si può accedere alla sezione 'Speciale Coronavirus', che propone idee per stare a casa e informazioni su come gestire i diritti di visita e gli alimenti durante l'emergenza, mentre il gruppo facebook 'Ricrea' dà la possibilità di tenersi in contatto, confrontarsi e rincuorarsi a vicenda.

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