Mendrisiotto

Villa Argentina, 'il degrado deve terminare'

Mendrisio, un'interrogazione di Tiziano Fontana (I verdi) mette l'accento sulla situazione del Parco e chiede “quando verrà licenziato il messaggio?"

archivio Ti-Press
5 gennaio 2019
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Dal 1989 il Comune di Mendrisio è proprietario di Villa Argentina e parte del suo Parco. “Il degrado di quest’ultimo, e in particolare del suo patrimonio arboreo e dei manufatti e delle infrastrutture ottocenteschi, è proseguito di anno in anno e prosegue tuttora”. A sollevare la problematica è il consigliere comunale Tiziano Fontana (I Verdi), che ha presentato un’interrogazione al Municipio. Il valore del Parco, ricorda Fontana, è stato riconosciuto dal Cantone (nel 1985 e nel 2017) ma anche dagli specialisti svizzeri e internazionali interpellati dal ‘Comitato Parco di Villa Argentina’. A seguito della mozione di Tiziano Fontana ‘Per una gestione del Parco di Villa Argentina di proprietà pubblica rispettosa del suo valore paesaggistico, architettonico e botanico’, il Municipio aveva incaricato un perito di valutare il Parco. In base al rapporto specialistico dall’architetto del paesaggio Niccardo Righetti, il Municipio si era impegnato a presentare un messaggio municipale. Una prima bozza era stata presentata all’esecutivo un anno fa (cfr. ‘laRegione’ del 18 dicembre 2017). “Dopo la presentazione della mozione, sono state rimosse essenze vegetali messe a dimora dal Comune, senza alcun rispetto per l’impianto originale e il valore botanico e paesaggistico del Parco: aspetto evidentemente positivo. Di negativo, però, rimane il fatto che prosegue il degrado dei manufatti (viali, delimitazioni e canalette di raccolta laterali, muri di cinta, grotta) che si trovano in uno stato deplorevole, al quale si aggiunge l’impoverimento della massa vegetale (per esempio negli ultimi anni uno dei tre pini neri – la cui piantagione fu suggerita da Luigi Lavizzari, secondo la relazione dell’architetto Righetti – presenta criticità)”. Oltre a questo, “non va dimenticato che la parte del Parco storico di proprietà del Comune non si limita al giardino di pertinenza di Villa Argentina, ma si estende anche alla selva castanile”. Cinque le domande formulate al Municipio. Fontana vuole innanzitutto sapere se la bozza di messaggio è stata sospesa e “quando il Municipio intende licenziare il messaggio definitivo”. Viene inoltre chiesto se il Cantone è stato coinvolto per valutare gli interventi “ed eventualmente partecipare al loro finanziamento”, se l’Ufficio dei beni culturali ha visionato il rapporto del perito, se il documento “per il momento trasmesso unicamente alla Commissione delle opere pubbliche”, verrà reso pubblico e, infine, da chi sono stati eseguiti gli interventi di verniciatura delle panchine del parco pubblico. Intervento, quest’ultimo, che ha dato “un risultato alquanto kitsch che nulla ha a che vedere con un parco storico”.

A che punto è l’acquisto?

In una seconda interrogazione al Municipio, Tiziano Fontana chiede informazioni in merito all’acquisizione, da parte del Comune, della parte collinare del Parco di Villa Argentina, comprendente il muro del belvedere e il prato pianeggiante retrostante. Fondo oggetto della petizione ‘Un magnifico Parco per il Magnifico Borgo’ promossa dal ‘Comitato Parco di Villa Argentina’ nel 2009. L’acquisto, subordinato all’adozione del Piano particolareggiato di Villa Argentina entrato in vigore alla fine di febbraio, è all’esame del Tribunale di espropriazione, “chiamato a stabilire il valore del terreno, a proposito del quale negli scorsi anni sono stati avanzati diversi importi”. All’esecutivo della Città viene chiesto, tra l’altro, quando è iniziata e a che stadio si trova la procedura davanti al Tribunale delle espropriazioni e chi sono i legali di Comune e proprietari.

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