Mendrisiotto

Ipus, i responsabili alla sbarra

Fallimento dell'istituto privato svizzero, a processo due cittadini italiani accusati di ripetute truffa infedele, bancarotta fraudolenta e frode nel pignoramento

Ti-Press
30 ottobre 2018
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È iniziato poco fa davanti alla corte delle assise criminali di Mendrisio, riunita a Lugano, il processo nei confronti del direttore generale e della segretaria (con diritto di forma individuale sulle relazioni bancarie e postali) dell’Ipus, l’istituto privato universitario svizzero, aperto a Chiasso nel settembre 2013 e dichiarato fallito nel settembre dell’anno scorso, e dell’Unipolisi di Disentis. Alla sbarra due cittadini italiani, un 60enne e una 48enne, coppia all'epoca dei fatti.

L'attività dell'Unipolisi è stata avviata, ha dichiarato il 60enne, "perché ci sentivamo moralmente in obbligo verso gli studenti dell'ex Ipus perché hanno pagato ma non hanno potuto completare la loro formazione". Davanti alla corte presieduta dal giudice Marco Villa devono rispondere di ripetuta amministrazione infedele qualificata, ripetuta truffa, bancarotta fraudolenta e frode nel pignoramento (in alternativa ripetuta cattiva gestione) e omissione della contabilità. Durante l’inchiesta i due hanno negato ogni addebito. La coppia avrebbe raggirato centinaia di ragazzi - un centinaio gli accusatori privati citati nell’atto d’accusa firmato dalla Procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti -, ai quali aveva promesso una laurea che non potevano garantire perché gli asseriti accordi con le università in Slovenia, Albania e Romania non erano stati raggiunti. L’indebito profitto alla Ipus ammonta a 917mila franchi. Per il secondo istituto, l’unipolisi aperta a Disentis, è di poco inferiore ai 95mila franchi. Le somme, stando all’atto d’accusa, sarebbero state utilizzate per scopi personali, per saldare debiti personali e per alimentare conti di società o associazioni riconducibili al 60enne. L’uomo, in carcerazione di sicurezza dall’8 agosto, è difeso dall’avvocato Stefano Pizzola. La 48enne dall’avvocato Sandra Xavier. La sentenza dovrebbe essere pronunciata domani.

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