Mendrisiotto

Uno scooter ticinese nell'assalto al benzinaio di Busto

Sarebbe stato prestato da un amico del Mendrisiotto a uno dei due banditi che hanno sparato ad un benzinaio venerdì scorso.

Foto d'archivio Ti-Press
24 luglio 2018
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Un ticinese, residente nel Mendrisiotto, ha rischiato grosso, forse addirittura l'accusa di concorso in tentato omicidio e rapina a mano armata. È uno dei particolari emersi nelle ultime ore sull'assalto di venerdì 20 luglio a Busto Arsizio, dove due rapinatori hanno preso di mira un benzinaio 39enne, sposato e padre di due figli. Le condizioni del malcapitato, ricoverato all'ospedale di Legnano, continuano ad essere molto gravi. I medici sono moderatamente ottimisti.

I due banditi – incredibile ma vero – a Busto Arsizio erano giunti a bordo di una Lancia Y di un parente e di uno scooter targato Ticino  prestato da un amico residente del Mendrisiotto. Sia la Lancia Y e lo scooter sono rimasti immortalati nelle immagini delle telecamere posizione nelle vicinanze dell'abitazione del benzinaio, ferito gravemente da tre colpi di pistola esplosi in rapida successione dal 51enne canturino, conosciuto anche dalla magistratura e dalla polizia ticinese, avendo messo a segno numerose rapine anche in Ticino, l'ultima delle quali nel 2014 all'ufficio di una pompa di benzina di Vacallo e per la quale nel 2016 a Como è stato condannato a 8 anni di reclusione. 

Le targhe dei due mezzi sono state segnalate anche da numerosi testimoni. Il bandito 51enne a Busto Arsizio era giunto a bordo dell'autovettura del parente. Il complice 45enne, arrestato stamane, poco prima di Varese, per andare a Busto Arsizio si era fatto prestare lo scooter dall'amico ticinese che è stato in grado di mostrare la sua estraneità al sanguinoso assalto.

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