Mendrisiotto

Colpo a Chiasso, resta il mistero di una 'talpa'

Si chiariscono i contorni della fallita rapina alla Loomis: i complici arrestati ad Abbiategrasso erano in fuga dal Mendrisiotto, la talpa lavorerebbe a Chiasso

28 febbraio 2018
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Poco alla volta si chiariscono i dettagli del “colpo del secolo” sventato a Chiasso. Anche i cinque cerignolesi arrestati ad Abbiategrasso, dopo la fallita irruzione di domenica notte alla Loomis di via Milano a Chiasso, erano nel Mendrisiotto con compiti di copertura. Nel momento in cui si sono resi conto  che i cinque complici erano stato fermati dalla Polizia cantonale e Comunale di Chiasso, sono saliti sulle due autovetture con cui erano giunti in Ticino. Ad attenderli ad Abbiategrasso hanno trovato i carabinieri del comando provinciale di Milano.

Per i cinque arrestati ad Abbiategrasso l'accusa, per ora, è ricettazione e riciclaggio. All'appello ne mancano altri. Non meno di un paio che, stando agli investigatori pugliesi del comando provinciale carabinieri Foggia, sarebbero gli ideatori del colpo, studiato nei minimi particolari, grazie soprattutto alle informazioni fornite da una ''talpa'' che per quanto è dato sapere dovrebbe trattarsi di un pugliese, residente nella bassa comasca, con attività lavorativa a Chiasso. Non si esclude che possa avere rapporti di lavoro con la Loomis.

Nel frattempo si è appreso che i due fermati a Como non sono stati arrestati. La loro posizione è ancora al vaglio degli investigatori. A coordinare l'inchiesta in Italia è il pubblico ministero  Lidia Giorgio, sostituto della Direzione distrettuale antimafia.

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