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Carona, piscina e parco restano chiusi

Intervista al vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco. C’è la disponibilità a incontrare la commissione di quartiere per discutere la questione

Il presidio andato in scena nel patio di Palazzo Civico prima dell’ultima seduta di Consiglio comunale
(Ti-Press)
14 aprile 2025
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Piscina di Carona, i margini di manovra per una parziale apertura del parco appaiono ridotti al lumicino. Rimane nel novero delle chimere l’ipotesi espressa dal vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco alla trasmissione ‘Modem’ all’indomani dell’ultima seduta di Consiglio comunale di Lugano. L’unica apertura riguarda la disponibilità a incontrare la Commissione di quartiere. Insomma, non ha avuto l’effetto sperato dagli organizzatori il presidio a Palazzo Civico, dopo la consegna della petizione con 7’358 firme. Al vicesindaco formuliamo alcune domande sulla questione.

Cominciamo dall’ipotesi di riaprire parzialmente al pubblico il parco ed eventualmente l’ex locale La Cava in cui si trova la piscina, questa è una sua proposta? Ne avete già discusso in Municipio?

Dato per assodato che la riapertura della piscina potrà avvenire solo dopo la ristrutturazione completa dell’impianto con il progetto Glamping, come proposto dal Municipio e approvato dal Consiglio comunale, ci siamo chiesti se è possibile aprire anche parzialmente le aree annesse, quindi il parco, la Cava e il Pavillon. Per quanto riguarda la Cava e il Pavillon sono già stati messi a disposizione di eventuali interessati con una decisione municipale presa a fine 2024. Gli oppositori sono informati ma non hanno mai fatto accenno a questa disponibilità e possibilità nel dibattito pubblico. Chi è interessato deve fare una semplice richiesta, tramite l’usuale formulario online, alla Divisione eventi della Città che autorizza ogni attività su suolo pubblico. La gestione delle chiavi per l’apertura di questi spazi è stata demandata alla Commissione di quartiere di Carona. Già diversi sono gli eventi prenotati. Si ricorda però che entrambi i locali non sono riscaldati.

L’idea di riaprire in parte il parco verrà approfondita? Vorreste coinvolgere la Commissione di quartiere?

Per quanto attiene al parco che è inserito nel centro balneare il discorso è più delicato. L’area della piscina non è un parco pubblico e la sua messa a disposizione prima dello sviluppo del progetto definitivo di rilancio comporta alcune criticità. I rischi principali sono due, peraltro già comunicati al Legislativo cittadino nelle risposte agli atti parlamentari introdotti sul tema. L’accessibilità al pubblico degli spazi verdi è problematica per una questione di sicurezza. All’interno del sedime vi è la vasca centrale di 50 metri per il nuoto, il trampolino dei 10 metri e tutta una serie di strutture che se non vengono custodite o protette rischiano di provocare gravi danni agli utenti. La loro messa in sicurezza comporterebbe investimenti che la Città non ha previsto e che ritiene comunque sproporzionati per rapporto al fine da conseguire. Se non li facesse, l’unica possibilità per poter garantire l’accesso alla struttura sarebbe l’impiego di personale di sorveglianza. Ma anche quest’ipotesi genererebbe degli importanti costi che al momento attuale appaiono ingiustificati, non essendoci più un’attività balneare. Il nodo è però un altro. Questa struttura è inserita nel comprensorio di Carona che gode, a distanza di pochi metri, di enormi spazi verdi accessibili a cittadini e turisti. Penso in particolar modo al Parco San Grato, appena acquistato dalla Città proprio per assicurare una maggiore fruibilità da parte della cittadinanza. Tra l’altro è inserito in un comparto eccezionale per la vista unica su tutto l’arco alpino. Esso dispone anche di aree giochi per bambini e ampie zone di relax. Per non parlare dei boschi e sentieri circostanti dell’Arbostora fino all’Alpe Vicania. Vi è quindi da chiedersi: ma cosa serve ad aprire il parco della piscina, con una struttura chiusa, quando intorno vi sono altre mille possibilità di beneficiare della natura e del verde? Qualcuno vi andrebbe veramente? Comunque nelle prossime settimane incontreremo la Commissione di quartiere per discutere di questo e di altri temi.

La chiusura della piscina era comunque prevista per almeno due stagioni a causa dei lavori di ristrutturazione del progetto di rilancio. Per la riapertura si potrebbe però dover attendere di più. Per quali ragioni il Municipio ha legato questo aspetto ai ricorsi, legittimi o fuori luogo che siano, presentati contro la risoluzione del Consiglio comunale che ha dato via libera alla variante di Pr e al partenariato pubblico-privato con il Tcs?

La decisione di non riaprire al pubblico la piscina nell’estate del 2025 è stata presa dal Municipio nel corso dell’autunno 2024. La Divisione sport ha presentato all’Esecutivo un articolato rapporto, corredato da perizie e approfondimenti strutturali, dove venivano illustrati i lavori di manutenzione straordinaria a tutti gli impianti, ritenuti assolutamente urgenti e necessari. Una perizia tecnica ha inoltre chiarito che l’investimento previsto, vicino al mezzo milione, non avrebbe comunque dato garanzie di continuità e di tenuta futura di tutta l’impiantistica. In particolare era sorto il tema del sistema di tubature e possibili scarichi dell’acqua nel sottosuolo.

Ad alcuni la richiesta di ritirare i ricorsi è parsa un ricatto nei confronti dei ricorrenti, cosa ne pensa?

Per le ragioni appena esposte, le nostre considerazioni non sono mai state un ricatto ma una semplice conclusione logica e assennata di un ragionamento di fronte a fatti concreti e grandi spese imminenti: abbiamo dovuto propendere, sicuramente a malincuore, per una chiusura temporanea della piscina. Con altrettanta razionalità è stato ritenuto opportuno, a fronte delle opposizioni inoltrate, di attendere il semaforo verde per il rilancio del progetto e l’investimento complessivo, senza porre inutili e costosissimi cerotti. Infine sarebbe bello che gli oppositori si rendessero conto che l’interesse generale della popolazione richiede un loro passo indietro a favore della realizzazione di un progetto perfettamente compatibile e legale, così da poter finalmente riaprire la piscina per la gioia di tutti.