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Una nuova vita per la Funicolare del Monte Brè

Carrozze panoramiche, interventi alle fermate ora accessibili ai disabili, e programmi per la vetta

Vetture panoramiche
(Ti-Press/Golay)
17 febbraio 2025
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Per apprezzare le doti ‘panoramiche’ delle nuove carrozze ci vuole una bella giornata di sole. E la meteo è stata propizia, sabato mattina, per le corse inaugurali della Ferrovia Monte Brè. Questa prima risalita con le nuove carrozze ha visto a bordo diversi invitati, tra cui il presidente del governo Christian Vitta e il municipale di Lugano Filippo Lombardi, oltre naturalmente ai padroni di casa, il presidente Giorgio Carlo Bernasconi della Fmb e il direttore Roberto Ferroni. Una festa popolare è invece prevista nel prossimo mese di maggio. Costruite dalla Cwa Constructions Sa a Olten, queste nuove carrozze, dalla livrea ‘vintage’, presentano alcune interessanti novità, come l’accessibilità con la sedia a rotelle e appunto la notevole visuale panoramica data dalle grandi vetrate, estese anche al tetto delle vetture.

Le precedenti carrozze percorrevano i ripidi binari da ormai quarant’anni. Un servizio ultracentenario quello della funicolare; l’avvocato Giorgio Carlo Bernasconi ha condiviso una buona parte di questo lungo percorso, essendo da una ventina d’anni presidente del Consiglio di amministrazione. «La funicolare venne inaugurata nel 1908, per quanto riguarda la sezione iniziale, e terminata nel 1913 nella sua lunghezza» racconta. «Era il periodo d’oro dei binari: in Ticino vennero costruite diverse funicolari e ferrovie, come la Lugano-Cadro-Dino. La Funicolare San Salvatore è di qualche anno prima, poi arrivammo noi della Monte Brè. Una cosa che molti hanno dimenticato è che la nostra funicolare venne costruita non tanto per i turisti, ma proprio per portare la gente di Brè a Lugano. Oggi c’è la Tpl che arriva fino in paese, quindi la gente del posto usa il bus senza dover camminare fino alla stazione. In compenso è molto aumentata l’utenza turistica». La ‘funi’ ha in effetti saputo reinventarsi e migliorare un po’ alla volta la propria offerta.

«Io sono presidente della Funicolare dal 2004, e da allora è cambiato veramente molto. A quel tempo le azioni della società erano tutte in mano a privati; subito dopo, intorno al 2005 la Città di Lugano entrò in società perché dovevamo rinnovare le concessioni e investire somme abbastanza importanti, cosa che non eravamo in grado di fare. La soluzione fu quella di ridurre il valore delle azioni in mano ai privati, per poi aumentare il capitale; in questo modo la Città (immettendo due milioni di franchi) diventò il maggiore azionista: oggi detiene circa il 93% delle quote. È stato un passo importante: la Monte Brè diventò la funicolare della Città, che in seguito comperò anche la vetta e il ristorante (della vetta, ndr)». In prospettiva, ci dice Bernasconi, c’è l’idea raggruppare il ristorante con la gestione della funicolare, per migliorare il coordinamento, ad esempio tra gli orari di apertura e quelli delle corse. Discorso che riguarda anche una ipotizzata passerella tra la stazione e il ristorante vetta. Musica del futuro. «Intanto, noi abbiamo il nostro grotto vicino alla stazione di arrivo in vetta, l’Osteria funicolare, che sta andando molto bene. Tantissime piccole cose sono state fatte. Ad esempio i pannelli solari: con questa energia riusciamo a far funzionare la funicolare, siamo ‘green’. Abbiamo pure ristrutturato la casa, e oggi abbiamo due appartamenti da affittare ai turisti».

La Funicolare Monte Brè si sostiene quasi da sola: nel bilancio del 2023 ad esempio, la cifra d’affari intorno a 2 milioni di franchi è formata per i tre quarti, circa un milione e mezzo, dall’incasso della vendita dei titoli di trasporto. Vi è un contributo della Città, ma limitato a 375mila franchi annui. «Tutti i soldi che abbiamo ricevuto dalla Città sono serviti per mettere a posto completamente la struttura, compreso l’impianto della funicolare, dando anche un valore superiore alla società. Questo introito sicuro è anche una sicurezza nell’ambito delle trattative con le banche. Ad esempio le nuove carrozze, che sono costate sui tre milioni di franchi, sono un investimento che possiamo sostenere in parte con fondi nostri, in parte con un prestito bancario. Un’altra opera che stiamo realizzando, sono due ascensori per l’accesso di persone con mobilità ridotta, alle stazioni Suvigliana e Vetta» spiega ancora il presidente Bernasconi.

Tra gli obiettivi dichiarati è il coinvolgimento dei Comuni che in cambio di un versamento a forfait offrono la possibilità ai loro cittadini di utilizzare gratuitamente la funicolare: accordi in questo senso sono per esempio stati stipulati con Paradiso e Collina d’Oro.