Luganese

Pane e Rose per combattere la violenza sulle donne

Nata a Lugano una nuova associazione, scopo: sostenere la Casa delle Donne. L’8 marzo in piazza Dante verrà allestita una bancarella di sensibilizzazione

Il problema è ancora molto diffuso
(Ti-Press)

Pane e Rose per la Casa delle Donne. Si chiama così la neonata associazione no profit a sostegno della struttura protetta gestita dall’Associazione Consultorio delle Donne, presentata oggi al Canvetto Luganese. L’ente si impone di garantire un sostegno che curi le ferite della violenza con conseguenze che si riversano su tutti gli ambiti della vita delle persone che hanno subito degli abusi. La nuova Associazione vuole in parte sgravare un po’ l’Associazione Consultorio Casa delle Donne dalla raccolta fondi, infatti, le donazioni servirebbero a garantire dei progetti e delle attività collaterali d’informazione, sensibilizzazione e di prevenzione. Presenti, la presidente Carola Barchi, i membri di direzione e comitato Marianna Mayer e Zita Albergati e, rispettivamente, il presidente e la vicepresidente dell’associazione Consultorio e Casa delle Donne Daniele Jörg e Barbara Stämpfli.

Raccolta fondi a favore delle vittime di violenza

In concreto l’associazione nasce per finanziare quei progetti che non vengono sussidiati dall’ente pubblico; infatti, come affermato durante la conferenza "chi si occupa di primo aiuto e accoglienza delle donne che subiscono violenza sono delle associazioni private no profit che vengono sussidiate dallo Stato. Il modello è quello appunto di sussidiarne la quasi totalità, allo stesso tempo lo Stato vuole che queste associazioni riescano ad attingere anche da fondi privati". Infatti, uno degli obiettivi di Pane e Rose è quello di raccogliere fondi da destinare a necessità e progetti non sussidiati, ovvero che non rientrano nel contratto di prestazione con il Dipartimento della sanità e della socialità, come progetti di prevenzione che coinvolgano le scuole, la polizia, i medici e gli enti ospedalieri fino a progetti rivolti a luoghi più discosti per progetti educativi che l’Associazione Consultorio delle Donne non riesce da sola a garantire con il proprio personale. Inoltre, come attesta la stessa Associazione "i fondi raccolti possono essere usati per permettere ai bambini di frequentare i corsi e le attività a loro necessari e, in seguito, aiutare finanziariamente le donne che lasciano la Casa protetta". Le donazioni provenienti da privati ed enti privati sono fondamentali, in quanto aiutano la Casa delle Donne nel rispondere a situazioni straordinarie garantendo un adeguato accompagnamento a un considerevole numero di donne, a volte anche accompagnate dai propri figli. Grazie ai fondi sarebbe possibile anche assumere un’educatrice supplente in caso di emergenze.

Ancora lontani dal liberarsi della violenza

Sicuramente un obiettivo a lungo termine è quello espresso da Marianna Mayer: "Sarebbe per noi un grandissimo successo vedere una di queste case protette vuota, vedere che questa casa non è più necessaria in quanto si è riusciti a sconfiggere la piaga della violenza domestica. Purtroppo però la strada sembra essere ancora molto lunga e proprio per questo motivo è assolutamente importante il lavoro che fanno le operatrici nella casa, che però è lavoro che avviene quando la violenza è già accaduta". Infatti, stando la messa in protezione di donne e minori coinvolti in situazioni di violenza domestica avviene, purtroppo, dopo che questa si è compiuta. L’associazione si propone dunque di sostenere e promuovere tutti quelli che sono i progetti di sensibilizzazione, informazione e prevenzione.

Purtroppo, alcune cifre presentate durante la conferenza evidenziano che in Svizzera quattro donne su dieci sono ancora vittime di violenza di genere e in Ticino, quotidianamente, la polizia effettua almeno tre interventi riguardanti violenza domestica, che, viene ricordato "non comporta solo la parte fisica, ma anche quella psicologica, economica, sessuale, lo stalking, la prostituzione imposta e i matrimoni forzati". Inoltre, viene tristemente fatto presente che nel nostro cantone al momento non esiste un numero d’emergenza unico al quale le donne possono rivolgersi senza dover prima chiamare il numero di picchetto alla Casa delle Donne o la Polizia.

Pane e rose per l’8 marzo

Per chi fosse interessato alla tematica, oltre al sito web www.consultoriodelledonne.ch e all’indirizzo mail info@associazionepaneerose.ch, mercoledì 8 marzo – in occasione della Giornata internazionale delle donne – in piazza Dante, sarà presente una bancarella incentrata sulla promozione delle attività della Casa delle Donne, per cui sarà presente anche l’Associazione Pane e Rose che per l’appunto donerà pane e rose.

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