Luganese

Bakaev, la rimessa in libertà appare ancora lunga

Delitto di Ponte Capriasca, il Tribunale del riesame di Saratov già nel 2018 aveva rifiutato il rilascio all’autore dell’assassinio di Flavia Bertozzi

Il cittadino ceceno agli arresti in Russia dal 4 agosto 2005
(Ti-Press)
13 gennaio 2022
|

La strada verso la libertà per Aleksandr Bakaev appare ancora lunga. Il killer di Ponte Capriasca, condannato nel 2007 a 19 anni di reclusione da un tribunale di Mosca per aver ucciso Flavia Bertozzi la sera del 3 dicembre 2002, dovrà presto ricomparire in un’aula giudiziaria in Russia. Ancora incerte sono la sede del procedimento giudiziario e la data dell’udienza. A dicembre i familiari della vittima, come riferito mercoledì da laRegione, interpellati dalle autorità giudiziarie russe si sono rimessi al giudizio della Corte, rinunciando a presentare opposizione alla richiesta di scarcerazione avanzata dal killer.
Attualmente, da fonti giornalistiche, non è possibile stabilire dove Aleksandr Bakaev sconti la sua pena. Per avere una risposta ufficiale a una richiesta scritta il Servizio carcerario federale impiega generalmente 30 giorni.
Si è appreso, però, che nel 2018 Aleksandr Bakaev presentò un’istanza di scarcerazione e di detenzione domiciliare al tribunale della città di Saratov, che fu rigettata. La stessa istanza venne negata anche in seconda istanza, il 20 dicembre 2018, dal tribunale regionale del riesame di Saratov, sul Volga, oltre un migliaio di chilometri a sud-est di Mosca. Fino all’ottobre 2018 si sa per certo che Aleksandr Bakaev era detenuto in una colonia penale nei pressi di Saratov. Con molta probabilità l’uomo si trova ancora lì, ma potrebbe anche essere stato trasferito in un’altra regione. Per ottenere la revisione della sua pena Bakaev, reclutato per il delitto da Klaus Ingo Opris, condannato all’ergastolo e morto in carcere oltre 9 anni fa, dovrà presentare documentazione al tribunale della località dove sta scontando la pena.

L’Ufficio giustizia e polizia sulla pena di Bakaev non ha voce in capitolo

Intanto, da noi interpellato, l’Ufficio federale di giustizia e polizia a Berna, tramite la sua portavoce, dichiara che sul caso Bakaev le autorità svizzere non hanno voce in capitolo: «Poiché si tratta dell’esecuzione di una pena detentiva in Russia, che si basa su un giudizio penale russo, le decisioni pertinenti vengono prese esclusivamente sulla base del diritto russo e le autorità russe sono le uniche responsabili di questo».

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE