Luganese

Targhe svizzere e guida italiana: 'Al lavoro con le autorità elvetiche'

Il senatore Alessandro Alfieri, autore dell'emendamento che ha sbloccato il nodo che aveva sollevato molti malumori, presto al tavolo con la Confederazione.

30 agosto 2020
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La strada per gli italiani 'di frontiera', ovvero i lavoratori e i residenti dell'enclave di Campione d’Italia che guidano auto con targhe ticinesi, è ora più in discesa. E ciò grazie a un emendamento al Decreto semplificazioni, presentato dal senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri, approvato dalla commissione preposta e ora atteso alla Camera dei Deputati. «Tra i tanti problemi creati dai decreti di Matteo Salvini (è l'appunto fatto via social venerdì alla Lega dal politico lombardo, Ndr) vi era anche quello del blocco della circolazione in Italia per i nostri lavoratori frontalieri che utilizzavano automezzi immatricolati oltre frontiera. Un problema sentito soprattutto nei territori confinanti con il Ticino e che oggi abbiamo finalmente risolto».
La strada è, infatti, quella di annullare i blocchi ai mezzi con targa straniera guidati dai frontalieri italiani che lavorano non solo nella Confederazione elvetica, ma anche in Francia, in Austria, in Slovenia, nel Principato di Monaco e a San Marino. «Stessa soluzione – ha spiegato Alfieri – anche per i residenti di Campione d’Italia che già hanno subìto i disagi dovuti all’unione doganale», entrata in vigore lo scorso 1° gennaio e che ha comportato numerose criticità nei sempre buoni rapporti fra il piccolo Comune italiano e il Canton Ticino. E se per l'Italia campionesi e frontalieri potranno tornare a guidare liberamente veicoli con targhe elvetiche, è tempo ora per Roma di mettersi «al lavoro con le autorità elvetiche – non ha mancato di puntualizzare il senatore Pd – per allineare e integrare le normative».

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