Luganese

Lugano, ‘un danno’ la via Nassa senza cinesi

Mario Tamborini, segretario dell’omonima associazione: ‘Prima del Coronavirus c’erano giorni in cui arrivavano fino a quattro pullman, ora è il deserto’

Uno scorcio della via (Ti-Press)
15 febbraio 2020
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Via Nassa, consolidata meta di acquisti per i cinesi, di occhi a mandorla sulle sue vetrine non ne vede più da un mese e mezzo. «È un bel danno economico» assicura Mario Tamborini, segretario e portavoce dell’omonima associazione cittadina.

Il Coronavirus sta tenendo lontana dai negozi una porzione di acquirenti decisamente redditizia: i cinesi, attratti dal salotto luganese soprattutto per l’orologeria. «Prima del virus c’erano giorni in cui arrivavano fino a quattro pullman di cinesi in un giorno. Sostavano in Riva Vela. Carovane. Ora è il deserto. Ma si è sempre trattato di turisti di giornata. Arrivavano con la guida che indicava loro i negozi. Era un flusso importante».

Turisti di giornata 'quasi evaporati'
Insomma, via Nassa punto irrinunciabile delle visite da parte dei cinesi. Più in generale si parla comunque di turisti asiatici, dunque anche coreani e giapponesi e altre nazionalità. «Fa strano vedere questo vuoto. Sono come evaporati», osserva il coordinatore dell’Associazione via Nassa. Il nostro interlocutore fa sapere tuttavia che al momento è difficile quantificare il calo di affari per gli empori. Ma ammette che con tutta evidenza «si tratta di una botta, soprattutto per chi di questo turismo viveva». Tamborini indica in tal senso soprattutto le città di Lucerna e Interlaken che da anni hanno conosciuto un vero e proprio boom di turisti provenienti dal Paese asiatico. Il turismo di lusso è il più colpito. «Via Nassa non è immune da questo calo».

Alla prossima assemblea il bilancio dell'associazione
Difficile per ora avanzare cifre. Il sodalizio, intanto, si riunirà per la sua tradizionale assemblea il prossimo aprile. In questa occasione l’associazione tirerà le somme del suo consuntivo. «Questo del calo di ospiti asiatici sarà senz’altro un tema in agenda» informa Mario Tamborini, il quale confida che il picco di influenza passi presto, così da sperare in un ritorno di alcuni tra i migliori clienti di via Nassa. I cinesi, come detto, non sono categoria di ospiti che pernotta a Lugano. Le loro mete sono piuttosto le città europee. «Adesso i cinesi rimasti in Europa sono in gravi difficoltà, perché nessuna compagnia aerea vola in questo momento verso il Paese orientale, ciò che mette a dura prova questa apprezzata clientela» spiega Mario Tamborini. I voli sono sospesi anche per le prossime settimane e i turisti cinesi giunti in Europa non possono rientrare a casa e sono messi a dura prova anche finanziariamente.

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