Luganese

Lugano, le bici abbandonate sono... andate a ruba

È stata un successo l'asta pubblicata di biciclette smarrite organizzate dalla Città. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza.

Foto Ti-Press
(Foto Ti-Press)
17 settembre 2019
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Una B-Twin RockRider 520S, biammortizzata, nera con delle parti in rosso. Da una base di 100 franchi, è stata venduta – dopo un acceso botta e risposta fra diversi interessati – a oltre il triplo: 352 franchi. Questa la bici battuta al miglior prezzo durante l’asta pubblica organizzata oggi dalla Città di Lugano. All’incanto, trentasei modelli trovati o segnalati alla Polcom nel corso degli ultimi mesi. «È la prima volta che organizziamo un’asta pubblica, con l’intento di monetizzare e devolvere il ricavato in beneficienza» ha detto il comandante Roberto Torrente in apertura.

Quella odierna è stata infatti una prima: solitamente la procedura prevedeva che le bici abbandonate o smarrite venissero date in ogni caso ad associazioni benefiche. Quest’anno la strategia è cambiata e i soldi guadagnati dalla vendita – avvenuta all’autosilo Motta – saranno devoluti alla Conferenza San Vincenzo de Paoli del Cristo Risorto di Lugano. «Forniamo un aiuto alle persone in difficoltà finanziaria – ha ricordato la volontaria Fulvia Salini –, e purtroppo i bisognosi sono in costante aumento. Per questo speriamo di raccogliere une bella somma (sorride, ndr)».

Ed effettivamente, su trentasei modelli solo cinque non sono stati battuti. Da quelle più d’epoca alle elettriche, dalle più sfasciate alle meglio tenute: la gamma di bici all’asta era variegata almeno tanto quanto i curiosi accorsi. Quasi un centinaio secondo le stime della polizia, uomini e donne, giovani e anziani. Sebbene fossero chiaramente tutte d’occasione le bici in vendita, c’è chi ha speso cifre considerevoli. È il caso di Lazar, che – avendo acquistato ben sei due ruote, fra cui la B-Twin RockRider 520S – ha speso diverse centinaia di franchi. «Mi piace regalarle, due sono per i miei figli – ha detto alla ‘Regione’ –, certo, dovrò fare almeno 2/3 viaggi per trasportarle tutte (ride, ndr)».

 
Incassati oltre 2’100 franchi

E alla domanda se si sia fatto prendere un po’ la mano, Lazar scherza: «È l’effetto asta!». Al figlio 15enne ha pensato anche Morena, che – oltre a essersi 'litigata' con Lazar la bici più ambita – è appassionata di incanti. «Ho partecipato a centinaia di eventi – svela –, se c’è da fare un affare io ci sono (sorride, ndr)! Mi tengo aggiornata su internet e quando posso vengo volentieri: mi piace l’atmosfera che si crea».
Di momenti appassionanti ce ne sono stati più d’uno effettivamente. Il primo, per il terzo oggetto all’asta: una California Primeria nera. Partendo da un prezzo base di 50 franchi, è stata venduta per 135 dopo un simpatico botta e risposta tra una donna e una giovane. A spuntarla alla fine è stata quest’ultima: «È una bici da donna, uno stile un po’ vintage che a me piace molto. E anche il nonno faceva il tifo per questa, perciò ho rilanciato finché non l’ho spuntata (sorride, ndr)» ci dice Nikla.

Terminata il primo giro, si è passati al secondo, dove il prezzo di partenza era di 1 franco per tutti i modelli. E nonostante un ultimo brivido – dalla base si è arrivati a 67 franchi per una Hercules/Roberta 8 –, cinque bici sono rimaste invendute. Non saranno buttati: si tratta di doni destinati all’associazione Dédomé di don Frank di Pregassona. Per la San Vincenzo sono invece oltre 2’100 i franchi incassati al termine delle operazioni. «Mi sembra un successo» valuta la responsabile degli oggetti smarriti della Polcom. Un buon risultati, per delle bici abbandonate o smarrite.

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