Luganese

L'Otaf di Sorengo, 'il quartiere delle emozioni'

In un libro i primi cento anni dell'Opera ticinese per l'assistenza alla fanciullezza che ha dimostrato di saper stare al passo coi tempi e la società

27 giugno 2019
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C'è l'Otaf di oggi ma c'è anche un po' dell'Otaf di domani nella pubblicazione, fresca di stampa, presentata oggi dall'Opera ticinese per l'assistenza alla fanciullezza di Sorengo. Un volume che raccoglie un secolo di storia (il centenario è caduto nel 2017) e uno sguardo sugli anni a venire, forte di un 'dinamismo' che ha sempre tenuto la struttura al passo coi tempi. 'Il quartiere delle emozioni', scritto a quattro mani da Giorgio Passera e Giuseppe Mimmo, ripercorre dunque i principali avvenimenti che hanno segnato il percorso centenario dell'Otaf. Largo spazio è dedicato alle persone che hanno contribuito alla sua crescita,allo sviluppo e al buon funzionamento nonché alle strutture in cui questa storia è stata scritta. «Il libro – come è stato evidenziato dal presidente della fondazione Pier Mario Creazzo, affiancato dal direttore Roberto Roncoroni e dall'editore Ruben Fontana – può essere definito un'opera collettiva poiché ha visto il coinvolgimento, nel corso della sua stesura, di diverse memorie storiche».

Nel testo sono raccolte, come le dice bene il titolo, numerose emozioni, in quanto da sempre l'Otaf raccoglie i diversi aspetti dell'animo umano, dalla sofferenza alla condivisione, dal dolore alla 'leggerezza'. Ben 416 le pagine per un peso del tomo di quasi 2 chili, quasi 400 fotografie e una testimonianza di impegno nel sociale da sempre riconosciuto da tutto il Canton Ticino, e oltre. «La storia dell'Opera è anche la storia delle tante persone che hanno incrociato il cammino di questa istituzione – è stato annotato dai responsabili – sia per beneficiare della sua offerta in termini di servizi e assistenza, sia per la possibilità che a livello lavorativo offriva e offre tutt'ora».

Per l'occasione è stato ricordato come oggi il centro – suddiviso fra settore minorenni e settore adulti – accoglie 400 utenti avvalendosi di 380 collaboratori. «Negli anni abbiamo raggiunto una dimensione molto importante – si legge nella relazione del direttore – e la mia preoccupazione è di adeguare e adattare la nostra organizzazione alle accresciute esigenze». Impegno che ha da sempre contraddistinto l'Otaf, permeabile ai mutamenti della società e fortemente a contatto con il paese, nel senso più largo del termine.

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