Luganese

Lugano: corsa al Municipio, ci sarà anche Gerri Beretta Piccoli

L’ex consigliere comunale si candiderà: ‘Occorrono case popolari con affitti bassi. Basta tergiversare!’

Fausto 'Gerri' Beretta Piccoli
22 giugno 2019
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Una ventata di aria nuova a Palazzo civico. Vuole portarla dal prossimo aprile Fausto (Gerri) Beretta Piccoli. Nell’ottobre di due anni fa aveva lasciato il Consiglio comunale di Lugano pronunciando quello che doveva essere il suo ultimo discorso politico. Nei giorni scorsi, la decisione di tornare sulla scena politica e candidarsi alle elezioni comunali per un posto nel Municipio. Non è una battuta per l’estate né una boutade. Lui ci crede davvero. Perché? «Credo sia importante che Lugano abbia una vera opposizione che possa collaborare senza però scendere a compromessi. In certi casi, occorre porre dei limiti – risponde –. Non come sta facendo il Partito socialista: non basta solo votare contro alcune decisioni, bisogna denunciarle pubblicamente». A quali si riferisce in particolare? «Questa Città adotta scelte che sono contro i giovani che siano figli di buona famiglia o frequentatori del Molino. Decisioni inspiegabili, come quella di vietare il padiglione Conza per la festa di fine anno dei liceali. I giovani vanno invece sostenuti, non penalizzati. Le attività estive della Città (leggi LongLake) non bastano e non servono a nulla».

La sua candidatura sarà sostenuta da un partito o si presenterà da solo? «Di principio mi presenterò come indipendente. Non ho scheletri nell’armadio, né partiti e nemmeno lobby a cui rendere conto. Tanti mi vedono come una persona poco seria, ma nonostante la mia voglia di ridere e scherzare so essere responsabile e affidabile quando serve – afferma Gerri –. Però, se volesse, sarei ben disposto ad essere nella lista dell’Mps. Ricordo che ai tempi del Psa, Martinelli fra l’altro diceva che bisogna sciogliere un nodo alla volta, come fanno i pescatori, per mettere tutto in trasparenza. Adesso a Lugano i nodi sono troppi, bisogna cominciare a scioglierli». Come gli alloggi a pigione moderata: «Sono anni che si parla del sedime di via Lambertenghi: la Città deve cominciare a costruire case popolari e portare nuove residenze primarie in centro. I quartieri devono tornare a vivere con giovani e famiglie con bambini, magari acquistando immobili e ristrutturando gli edifici di proprietà, come gli stabili del Tami a Molino Nuovo. L’area ex Ptt a Viganello deve tornare residenziale». Gerri è convinto che su alcune questioni, come per gli investimenti importanti, «bisogna indire una consulta popolare come fece Winston Churchill durante la guerra».

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