Luganese

Da Sessa al mondo: la start-up che aiuta nelle emergenze

Intervista a Mario Simaz, ex ufficiale dell'Esercito che - tramite mandati di Confederazione o Banca Mondiale - fornisce supporto nella gestione delle crisi

L'imprenditore Mario Simaz (a sinistra) in missione a Pechino incontra il viceministro delle emergenze cinese
19 giugno 2019
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La ‘svizzeritudine’ come marchio da esportazione. Detta così, l’idea di portare all’estero la qualità del made in Switzerland, non sembra certo una novità. E invece, per il tipo di segmento nel quale opera la Swissteamleaders Sagl e per le modalità con le quali lo fa, siamo di fronte a un’azienda senz’altro molto innovativa. La società con sede a Sessa è attiva infatti a livello internazionale nella gestione di situazioni di crisi e di catastrofi. Opera tramite mandati della Confederazione o di organismi sovranazionali, in partnership con le più alte cariche istituzionali dei Paesi coinvolti. Tra i vari progetti, anche uno finanziato dalla Banca Mondiale mirato alla Protezione civile moldava. Ne abbiamo parlato col fondatore dell’impresa, Mario Simaz.

«Il mio ufficio è tutto qui». Una stanza di casa, con qualche computer. Una semplicità che non deve trarre in inganno: è uno smart office virtuale, che si collega al mondo. E seppur ancora agli inizi, la Swissteamleaders è attiva su scala globale. La storia della società è partita nel 2015. «Ho lavorato per anni (circa venti, ndr) per l’Esercito – racconta l’imprenditore –, nel 2013 fui selezionato quale responsabile per la Catena svizzera di salvataggio (team che interviene nei casi di terremoto, ndr)». Un incarico stimolante, che ha portato il 46enne a viaggiare: Centro America, Medio Oriente, Russia, Cina. «Si trattava di missioni mirate per la gestione di catastrofi – spiega – e proprio in quest’ambito mi sono accorto che nel mondo c’era molto da fare».

Matura quindi una consapevolezza sociale, anche grazie a episodi toccanti. «Mi trovavo in Nepal, dopo il terremoto (del 25 aprile 2015, che fece quasi 9’000 vittime, ndr). Lavoravamo a stretto contatto coi bambini, molti dei quali orfani, feriti. Fu un’esperienza che modificò la maniera nella quale guardo il mondo».

In visita una delegazione moldava

Acquisiti il know-how e l’anima sociale, e forte di una lunga esperienza professionale nonché di molti contatti, nel 2015 Simaz lascia il grigioverde e avvia l’attività. Fra i primi mandati, la partecipazione a una simulazione di terremoto in Colombia, dove la Swissteamleaders ha creato un sistema di valutazione della sistematica d’intervento. E col tempo l’azienda acquisisce reputazione e fiducia e gli incarichi si fanno più interessanti e complessi. È il caso dell’attuale mandato – partito l’autunno scorso e della durata di un anno –, conferito dalla Banca Mondiale: rafforzare gli standard di risposta in caso di catastrofe della Protezione civile moldava. «È un Paese ad alto rischio di alluvioni e di terremoti – chiarisce Simaz –, ma hanno grossi margini di miglioramento nel sistema di gestione». Consulenza formativa, metodologica e per gli investimenti tecnici, workshop con gli omologhi svizzeri, accompagnamento passo per passo degli obiettivi di sviluppo e aggiornamento fissati. Per meglio farlo, una delegazione del Paese est-europeo è venuta in Svizzera nelle scorse settimane, visitando l’Esercito, la Protezione civile nazionale e cantonale vodese e i Pompieri di Lugano. E a breve dovrebbe partire un altro progetto simile rivolto all’Albania. In comune, i due casi hanno che l’esempio è il modello operativo svizzero, più efficace e performante. «Si tratta di un mercato di nicchia, con un grosso potenziale di crescita» secondo l’ufficiale di Stato Maggiore Generale. E quasi inedito, a livello svizzero ma non mondiale, per delle aziende private. Un margine di sviluppo, nel quale sono coinvolte anche la Supsi e l’Usi: «Stiamo collaborando – conferma Simaz –: abbiamo l’obiettivo comune di creare in Ticino un centro di competenze in questo settore. Ma è presto per parlarne».

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