Luganese

Lugano, circo Lara Orfei: 'Sospensione vergognosa!'

Il promotore punta il dito contro Berna e un attestato impossibile da ottenere in Svizzera ma per Il funzionario cantonale la decisione è inattaccabile

Ti-Press/Crinari
10 maggio 2019
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«Abbiamo risarcito tutte le persone che hanno comprato il biglietto, non abbiamo messo in pericolo né loro né il nostro personale. Le autorità avrebbero dovuto informarci prima. Ora, siamo senza lavoro, eppure abbiamo fatto domanda a tutti i Comuni con la documentazione giuridica e tecnica che fornisce i dettagli delle strutture e dei sistemi di sicurezza. Tutto è stato convalidato dai servizi comunali,dai relativi organi di polizia e dei pompieri».

Ritiene vergognoso il blocco degli spettacoli del circo Lara Orfei il promotore Davide Trentini (di Bioggio): «È un assurdità aver bloccato l’attività a causa dell’assenza di un timbro e una firma. Però i nostri soldi per ottenere i permessi se li sono presi…». Il promotore ripercorre la vicenda: «Pochi giorni fa è saltato fuori che il certificato di collaudo delle nostre strutture, valido in tutta Europa, non è accettato dalla Confederazione. Le autorità ci hanno indirizzato a Wallisellen (Zu), dove risiede la ditta che si occupa dei collaudi, ma è chiusa da due anni… Non lo sapeva nemmeno il Cantone. In Svizzera non c’è più nessuno che si occupa di rilasciare queste certificazioni. Non faremo ricorso perché non avrebbe effetto sospensivo e la risposta arriverebbe dopo la fine della tournée».

Quando operate nei paesi europei, come fate? «Le nostre strutture e gli attestati richiesti sono sempre stati accettati in Europa, solo in Svizzera non sono validi. In Italia è obbligatorio il collaudo delle strutture in ogni piazza in cui il circo soggiorna e tutte le settimane occorre rinnovarle. In Svizzera, invece, viene effettuata a vale per 5 anni. Questo non ha senso perché significa che oggi ottengo il via libera e magari per 5 anni posso proporre spettacoli in una struttura pericolante… Questo è l’aspetto più vergognoso della vicenda».

Ora cosa farete? «Siamo settanta persone con famiglie e bambini piccoli in mezzo alla strada e non sappiamo dove andare, senza contare il danno economico che abbiamo subito». Non è stato possibile trovare una soluzione… «I Comuni sono stato molto disponibili nei nostri confronti, purtroppo l’associazione di circhi della Svizzera tedesca ha fatto pressione su Berna per un cavillo burocratico».

Dal canto suo, ai microfoni Rsi, Elia Arrigoni, ufficiale responsabile del Servizio autorizzazioni commerci e giochi ha ribattuto che la vicenda è stata tratta come prevede la prassi e la legge. I responsabili del circo sono stati avvisati per tempo e avrebbero dovuto procurarsi la necessaria autorizzazione che in base alla legge federale sul commercio ambulante prevede un attestato relativo alla sicurezza. Un attestato che il circo non ha fornito, per cui è stata inevitabile il blocco degli spettacoli.

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