Luganese

Il lido di Maroggia riapre, ma il suo futuro è incerto

La stagione riprende il 1° maggio, ma sono necessarie opere di ristrutturazione. Fra ricorsi e possibili traslochi, diversi gli scenari all’orizzonte.

Il lido di Maroggia (Foto Ti-Press)
29 aprile 2019
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Un destino incerto. Inizierà a giorni la stagione 2019 del Lido comunale di Maroggia. E se per quest’anno tuffi e tintarelle di uno degli stabilimenti più amati del Ceresio restano garantiti, sul futuro della struttura si staglia qualche interrogativo. E sono legati principalmente ai due scenari all’orizzonte: uno riguarda la possibile rinaturazione della foce del torrente Mara e l’altro i ricorsi presentati contro la licenza edilizia rilasciata nell’aprile del 2015 per la ristrutturazione della struttura.

Il bagno pubblico di Maroggia necessita infatti da diverso tempo di importanti lavori. Nel 2012 fu approvato il credito per la progettazione del rifacimento. L’iter s’interruppe nel 2015: alcuni residenti nelle vicinanze dello stabilimento ricorsero contro la licenza edilizia per ragioni legate principalmente all’inquinamento acustico e al maggior traffico veicolare che una struttura rinnovata comporterebbe. Le opposizioni sono ancora pendenti e il tempo è tiranno. Nel 2017 il Municipio è stato costretto a utilizzare una delega per investire circa 21’000 franchi: la messa in sicurezza della piattaforma adibita ai trampolini e la sistemazione delle boe non potevano più aspettare.

«Oggi il lido è sicuro e agibile – rassicura il sindaco Jean-Claude Binaghi –, il problema è che la struttura è obsoleta: mancano le toilette per disabili, la buvette andrebbe rifatta. Per questo il Municipio desiderava ristrutturarla. Ma non è un discorso di sicurezza». La stagione inizierà regolarmente il 1° maggio dunque, ma i difetti di sempre resteranno.

Potrebbe cambiare posizione

A frenare il progetto, come detto, dei ricorsi. Ma non solo. «Bisognerà riguardarlo e capire se ha ancora un senso tenere il lido lì o spostarlo da un’altra parte» svela il sindaco. A influire sulla decisione potrebbe essere un altro piano, attualmente in fase di elaborazione. «Stiamo rielaborando tutta la foce, abbiamo l’idea di fare la rinaturazione. Se dovesse andare in porto, si guadagnerà spiaggia e l’aspetto della zona muterà. Bisognerà quindi vedere quanto terreno resterà a disposizione per il lido. Ma è prematuro parlarne, le bocce non sono ancora ferme».

Binaghi spiega che sono già avvenuti diversi incontri con gli specialisti del Cantone e che «l’intenzione è di arrivare entro fine anno con un messaggio specifico» per la foce.

Nell’attesa che ciò avvenga, Maroggia si appresta a vivere un altro importante cantiere che modificherà la sua fisionomia: la rinaturazione del torrente. La richiesta di credito (2,4 milioni circa) verrà sottoposta al Consiglio comunale per approvazione il 21 maggio e nei prossimi mesi dovrebbe partire la fase operativa. «Non in estate comunque – puntualizza il sindaco –, bisognerà attendere almeno la chiusura della stagione balneare». Il progetto ha come scopo il recupero ecologico del tratto tra la centrale Ail e la foce, al fine di ristabilire la funzionalità ecologica e di migliorare anche il passaggio e la fruibilità del Mara. “Allo stato attuale – ricorda il messaggio –, il torrente Mara non costituisce quel corridoio ecologico per la flora e la fauna che tipicamente caratterizza i corsi d’acqua”. Grazie alle opere di miglioria si ristabilirebbe in particolare una libera migrazione tra il lago e la valle, sia della piccola fauna terrestre che di quella acquatica.