Luganese

Il Consolato d'Italia di Lugano apre alla Città

Dietrofront sul trasloco al Quartiere Maghetti e possibili spazi culturali da cedere all'autorità cittadina

(Ti Press)
17 marzo 2019
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Dietrofront. Il trasloco del consolato d'Italia di Lugano nel quartiere Maghetti sembra definitivamente sfumato. Ergo: il consolato dovrebbe rimanere dove si trova da sempre, vale a dire nella villa in via Pelli costruita in epoca fascista. La rinuncia al trasferimento della sede deriva anche dal fatto che lo stabile è un bene culturale protetto dal Cantone, che ha posto vari vincoli che limitano gli interventi di ristrutturazione non solo all'immobile ma anche alle zone adiacenti. Ne ha riferito la Rsi. Da cosa nasce cosa. La città ha quindi discusso col nuovo console italiano in carica da ottobre Mauro Massoni per capire se il trasloco di cui si parlava nel 2017 sia definitivamente arenato. Un anno e mezzo fa l'idea era di vendere l'edificio e trasferire il consolato al Maghetti, dove un tempo c'era il Credito Svizzero. Da cosa nasce cosa. Il capo dicastero cultura di Lugano, Roberto Badaracco, ha dichiarato che l'idea del console Mauro Massoni è proprio quella di invitare la Città di Lugano a diventare una sua inquilina: alcuni spazi all'interno del consolato potrebbero essere così ceduti all'autorità cittadina per spazi culturali. Un'offerta che la Città intende valutare. Prima Massoni deve però ancora discuterne con il Ministero italiano degli affari esteri.

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