Luganese

Lugano, quando l'acquisto è democratico

Non solo bisognosi, nei negozi Caritas arrivano clienti di ogni tipo. Nostro reportage dalla filiale di Pregassona.

5 marzo 2019
|

«Non siamo più un mercato delle pulci». È una tendenza: i Catishop – i negozi dell’usato a marchio Caritas Ticino – stanno cambiando pelle. Caso emblematico è la filiale di Pregassona. Di questa realtà presente da anni sul territorio e che sta suscitando l’interesse anche di ‘insospettabili’, abbiamo parlato con la responsabile del settore comunicazione Michela Bricout.

Partiamo dall’inizio. I negozi dell’usato hanno aperto alla fine degli anni Novanta a Locarno, Chiasso e Pollegio. Quelli più grandi (Catishop) –  a Giubiasco e appunto Pregassona –, sono rispettivamente del 1994 e del 2012. «Sono aperti a tutti – sottolinea il direttore Marco Fantoni –, a persone abbienti e a chi è in difficoltà. Teniamo dei prezzi relativamente bassi, ma non troppo: non vogliamo svalutare eccessivamente gli articoli. Ricordiamo che sono oggetti donati da persone, ed è giusto che il valore di questo dono sia riconosciuto».

Possono sembrare dei semplici negozi dell’usato, ma dietro c’è un pensiero grande: «L’obiettivo, soprattutto nei Catishop di Lugano e Giubiasco, dove inseriamo professionalmente persone in disoccupazione o assistenza – aggiunge il direttore –, è sia offrir loro una seconda chance sia dare nuova vita agli oggetti». L’associazione è in continuo sviluppo e non fa distinzioni: «L’idea di base dei nostri negozi non è quella di escludere qualcuno, ma di includere tutti. Poi se ci sono persone che acquistando da noi hanno delle difficoltà, possono essere messe in contatto con il nostro servizio sociale, al fine di approfondire la loro situazione» conclude Fantoni.

Clientela sempre più ampia

Caritas si è sempre rivolta alle persone bisognose, un discorso portato avanti anche nei negozi. L’ambiente è bello, ricorda una bottega di antiquariato. I diversi reparti sono suddivisi per categoria: vestiti, elettronica, mobili. Si possono naturalmente trovare oggetti praticamente nuovi a prezzi economici. Sedie da ufficio a 20 franchi, un mobile o un armadio per 50. E se all’inizio era esclusivamente o quasi un negozietto dell’usato, ora la clientela è molto diversificata.

«Prima eravamo un mercato delle pulci – conferma Bricout –, ora stiamo notando un aumento di clienti interessati al vintage, piuttosto che al design. Vi sono inoltre persone che cercano l’oggetto particolare oppure veri e propri collezionisti, i quali sperano di trovare nei nostri negozi la chicca per la propria collezione. La tipologia di clienti è sempre più ampia e variegata, ma la  maggioranza restano comunque le persone meno abbienti».

L’attività di riciclaggio

L’attività di riciclaggio di Caritas Ticino si suddivide principalmente in tre categorie: materiale elettrico ed elettronico, mobili e tessile. L’attività di recupero e riciclaggio di materiale elettrico, nata nel 1994 nella sede di Pollegio, prevede la selezione di grandi e piccoli elettrodomestici, apparecchi d’intrattenimento  e altro ancora. È svolta in collaborazione con aziende specializzate del settore, a Pollegio con la Immark AG di Regensdorf e a Rancate con artigiani locali. 
Con i Catishop, Caritas è sempre stata confrontata con la raccolta di vestiti usati. Donati dai privati, gli abiti  vengono consegnati direttamente nei negozi e dal luglio 2013 sono raccolti nei cassonetti verdi. 

Dopo quasi vent’anni di vuotatura per conto terzi, nel 2013 è iniziata la campagna ‘Azione cassonetti abiti usati di Caritas Ticino’, la quale ha permesso di collaborare maggiormente con i comuni. Oggi i cassonetti verdi sono presenti in gran parte del Canton Ticino. Gli indumenti raccolti sono consegnati e lavorati nella sede di Rancate. Una parte viene venduta nei negozi, una parte è commercializzata all’ingrosso con Caritas Georgia di Tblisi e altri operatori del settore. Il riciclaggio mobili, già svolto a partire dagli anni Settanta con l’occupazione di persone ‘svantaggiate’, è diventato professionale a partire dal 1988, con l’inizio delle attività nei Programmi occupazionali.

Il servizio offerto alla popolazione ticinese permette a quest’ultima di sostenere indirettamente l’associazione, che riutilizza in buona parte i mobili, libri e tanto altro, il tutto donato dai privati. Dal 2014 il Programma occupazionale di Caritas Ticino, in tutte le attività di riciclaggio, offre attualmente 150 posti di lavoro a rotazione, occupando annualmente più di 1’000 persone.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔