Luganese

Padova, in tre a processo per capitali da Lugano a Dubai

Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di 46 milioni di euro

Ti-Press
9 gennaio 2019
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È un processo molto significativo quello iniziato stamane in Tribunale a Padova nei confronti di tre imputati, accusati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di 46 milioni di euro, per conto di duecento clienti. Per la prima volta in un Tribunale italiano viene discussa una causa che, stando al fascicolo giudiziario, conferma come i soldi usciti dalle banche di Lugano, invece di rientrare in Italia attraverso la "voluntary disclosure", avevano preso la strada per Dubai, passando da Slovacchia o Repubblica Ceca. E non è solo un'ipotesi accusatoria in quanto è stata ammessa dai tre imputati, che sono il dentista veneziano Alberto Vazzoler, 59enne, Albert Damiano, 50enne svizzero, originario di Seedorf, residente a Balerna, titolare di una finanziaria di Agno, attraverso la quale dal 1 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016, sarebbero stati movimentati i 46 milioni di euro, e Marco Remo Suardi, 52enne, bergamasco, ex direttore di banca, residente a Lugano, che operava assieme a Damiano. Stamane in aula davanti al collegio giudicante, si è presentato solo Vazzoler, mentre gli altri due hanno preferito farsi rappresentare dai rispettivi difensori. Il legale di Vazzoler, che aveva chiesto il patteggiamento, respinto in quanto non accettava il sequestro di due appartamenti, per un valore di parecchi milioni di euro, ha sollevato un problema di competenza territoriale, in quanto a suo dire il primo episodio di riciclaggio sarebbe da radicare a Bergamo. Il pm Roberto D'Angelo si è opposto. I giudici si sono riservati di far conoscere la loro deliberazione il prossimo 18 gennaio. A loro volta i difensori di Damiano e Suardi (quest'ultimo già condannato a Firenze per fatti analoghi) hanno chiesto e ottenuto di poter accedere al patteggiamento per ottenere in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena. Per avere il consenso del magistrato inquirente dovrebbero aver messo sul piatto della bilancia un consistente pacco di milioni di euro.

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