Luganese

Malpensa, incertezza per i bus navetta dal 2020

Per quest'anno le compagnie di trasporto per l'aeroporto hanno ottenuto la licenza da Berna. Ma presto col treno la concorrenza si fa reale

(Ti Press)
5 gennaio 2019
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“Sì, viaggiare, evitando le buche più dure” – intonava Battisti. Ed è quanto ancora, almeno per quest’anno, i conducenti dei bus di linea per l’aeroporto di Malpensa potranno cantare. Da qualche giorno tutte le compagnie di trasporto private che ne hanno fatto richiesta – tra cui Giosy Tour e Morandi – hanno ottenuto da Berna il rinnovo della licenza federale per servire le tratte dal Ticino all’aeroporto milanese, andata e ritorno. Ma dall’anno prossimo per i trasporti privati la musica potrebbe cambiare. E in peggio.

La competenza per questi permessi internazionali è federale e della Regione Lombardia – premette, Roman Zai, capo ufficio della sezione Trasporti pubblici del Dipartimento del territorio – ma comunque il Cantone viene consultato da Berna per un proprio preavviso. E per quest’anno il parere è stato favorevole. «Questo perché solo a partire da giugno 2019 il treno per Malpensa da Lugano e Bellinzona sarà più rapido, con cadenze ogni ora, mentre finora e fino alla prima parte dell’anno i treni partono ogni due ore e inoltre occorre cambiare convoglio a Mendrisio. E quindi dal nostro punto di vista è stato giusto rinnovare ancora il permesso per gli autobus che offrono il servizio su Malpensa, visto che in questo momento l’offerta ferroviaria non è certamente performante». Il discrimine, come noto, è la concorrenza tra mezzo di trasporto pubblico e trasporto privato: «l’ufficio federale nella sua motivazione – prosegue Zai – ha fatto riferimento all’accordo sui trasporti terrestri che prevede appunto la possibilità di limitare queste autorizzazioni quando emerge il tema della concorrenza tra trasporti privati con un servizio – i treni da e per Malpensa – finanziato dagli enti pubblici». I finanziamenti del treno sono versati da Cantone e Confederazione e per la parte italiana dalla Regione Lombardia; mentre i bus si autofinanziano completamente.

Stop per tre anni, poi si rinegozierà

E per il 2020? «La decisione spetterà a Berna. Per quanto posso intuire, viste le premesse appena esposte, mi sembra di intuire che ci sia la volontà di non rinnovare le autorizzazioni alle compagnie di autobus sia da parte della Confederazione sia da parte della Regione Lombardia proprio per motivi di concorrenza. E anche noi, come Cantone, siamo dello stesso avviso». Fine, dunque, delle corse per gli autobus in Ticino da e per Malpensa? Ancora il capo ufficio dei trasporti pubblici del Dipartimento del territorio: «È tuttavia possibile non rinnovare queste autorizzazioni solo per tre anni. Il monopolio al servizio ferroviario durerà per tre anni, scaduti i quali la situazione dovrà essere nuovamente rivalutata secondo gli accordi internazionali: a livello normativo superiore ci sono gli Accordi bilaterali».

Eppure il treno da e per Malpensa lascia scoperte le fasce orarie del mattino presto e della notte. È pensabile per queste una deroga a favore degli autobus? «Questo è un tema senz’altro valido che potrà essere posto in discussione, con la possibilità di concedere autorizzazioni solo per queste fasce orarie alle ditte private che ne facessero richiesta». Concretamente le compagnie degli autobus nei giorni scorsi hanno ottenuto il rinnovo di tre autorizzazioni federali: due riguardano il servizio tra Castione e Malpensa (una via Mendrisio e una via Chiasso) e la terza riguarda Locarno-Malpensa, nonché Giosy Tour e Morandi per Lugano-Malpensa. Ma la strada si fa in salita.

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