Luganese

A Campione un presidio di solidarietà per non sentirsi soli

Gli ex dipendenti di Casinò e Comune da mesi senza salario resistono aiutandosi a vicenda, aperto un banco alimentare sostenuto anche da Tavolino Magico

A Campione i lavoratori resistono aiutandosi a vicenda, aperto anche un banco alimentare (foto Ti-Press)
21 dicembre 2018
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Appena arrivati sul piazzale Maestri Campionesi si capisce subito che sotto il tendone del presidio sindacale issato davanti al Comune qualcosa bolle in pentola (e non solo metaforicamente). Gli aromi che si diffondono nell’aria solleticano le papille gustative, ma oltre il telone non ci si prepara a una festa. Si resiste. Si lotta contro il freddo pungente, il lavoro che non c’è più (dopo il fallimento del casinò), la tentazione di lasciarsi andare, la politica (italiana) che sembra aver alzato un muro di indifferenza («In 145 giorni non abbiamo ancora visto nessuno»). «Intanto, la situazione peggiora», sbottano a denti stretti accogliendoci nello spazio mensa; in tasca qualcuno porta con sé la lettera di licenziamento recapitata giusto in questi giorni. «Almeno siamo usciti dall’incertezza», si sdrammatizza. In effetti, adesso i dipendenti della casa da gioco (480 in tutto) sanno qual è il loro ‘statuto’: finire sulla lista dei disoccupati. Gli impiegati del Comune, dal canto loro, è da febbraio che si ritrovano senza salario e privi di una prospettiva. Allora è in questi momenti che il bisogno di ‘normalità’ si fa impellente; soprattutto quando avanzano le feste. E allora si spiega il presepe all’ingresso; si apprezzano l’albero e le luci di Natale e i disegni dei bambini che fanno atmosfera. Sotto il capannone i lavoratori si danno il cambio, non sono in tantissimi, ma chi c’è è sempre pronto a rimboccarsi le maniche e a tenere alto il morale di quanti combattono con l’annuncio di sfratto e il rischio di vedersi tagliare la luce. «La situazione– ci illustra Rosy – è davvero grave». Lei è una delle donne che danno l’impressione di essere la vera forza del presidio, sulla felpa l’hashtag ‘Salviamo Campione’. In tempi in cui questo capo d’abbigliamento va per la maggiore in certi ambienti politici, quella sfoggiata è l’unica che sembra avere diritto di cittadinanza, almeno da queste parti.

Qui i campionesi si fanno coraggio l'un l'altro

«Il presidio? È nato in modo spontaneo dai lavoratori – ci dice Paolo Bortoluzzi, ex dipendente del casinò e sindacalista Cgil –. Poi piano piano è diventato un punto di riferimento per l’intera cittadinanza». Mentre fuori pare crollare tutto è qui che i campionesi si fanno coraggio l’un l’altro. E la solidarietà è concreta. Gesti semplici come quelli di coloro che dai Comuni vicini (e non solo) portano generi di conforto. La comunanza, poi, comincia a tavola: ogni giorno sono una trentina le persone che qui vengono a pranzo. Ci pensano Angelo e Paolo – due dei tre cuochi (ed ex croupier oggi in pensione) ai fornelli dalla prima ora – a rifocillare quanti varcano la soglia. «Sono i nostri eroi», non esita a definirli Rosy. Parannanza d’ordinanza si muovono veloci tra pentoloni che borbottano sul fuoco di una cucina da campo (la sola fonte di calore) e le patate da sbucciare: alle spalle, del resto, confidano, hanno un passato da chef. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) stiamo preparando dell’arista di maiale al forno e peperoni in agrodolce», annunciano. Cucinano, Angelo e Paolo, e non perdono il sorriso. Eppure neanche i pensionati a Campione se la passano tanto bene. «È in situazioni come queste – ci fa notare uno del presidio – che si conoscono a fondo le persone, con grandi sorprese e qualche delusione. Ma è la vita». Ciò che più conta, il presidio non fa sentire soli. E adesso ce n’è tanto bisogno. Sapere che c’è chi si sta adoperando per dare una mano ai compaesani in difficoltà rincuora. «Dal Ticino abbiamo ricevuto un sacco di sostegno», assicura Rosy.

Lions e Tavolino Magico in aiuto 

La rete solidale che si è intrecciata in questi mesi ha unito il territorio. Avere accanto il Lions di Campione, tengono a far sapere i lavoratori del presidio, è stato poi un aiuto prezioso. Grazie al Club il banco alimentare aperto in un paio di giorni in uno spazio nel nucleo vecchio (messo a disposizione dal proprietario) avrà la luce elettrica e un alleato in più. E sempre il Lions ha messo in contatto con il centro di distribuzione a Chiasso di Tavolino Magico. E subito è scoccata la scintilla. Da quest’oggi una volta la settimana l’associazione consegnerà circa 450 chili di prodotti a lunga conservazione e, su richiesta, frutta e verdura che daranno la possibilità di rifornire la dispensa a una trentina di famiglie (la metà dei nuclei che ora fanno capo al banco). Un’intesa, ci conferma il condirettore per la Svizzera italiana Seo Arigoni, che sarà consolidata per i prossimi tre mesi e che ha aperto il cuore al gruppo di volontari che si avvicendano al banco. Sugli scaffali sistemati nel locale non manca nulla. La fatica è un’altra, avverte Rosy: è quella di superare la vergogna. Ritrovarsi senza nulla dopo una vita di lavoro è un rospo difficile da digerire.

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