Luganese

Film Festival diritti umani risponde alla Lega: 'Libertà d'espressione e d'opinione'

Il deputato leghista Robbiani accusa la manifestazione di fare politica a chiede al Governo lo stop ai contributi. La risposta di Roberto Pomari, presidente del Festival

Markus Imhoof (sx) e Roberto Pomari (Ti-Press)
14 ottobre 2018
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"Abuso dell'etichetta dei diritti umani per fare politica". Questa l'accusa rivolta dal deputato leghista Massimiliano Robbiani, deputato leghista, al Film Festival diritti umani di Lugano, in un'interrogazione rivolta al Consiglio di Stato nella quale si identifica la manifestazione – tra l'altro – con "campagne politiche, propaganda, raccolta di firme", «propaganda contro l’iniziativa per l’autodeterminazione». In nome della convinzione che «non si fa politica con i soldi dei contribuenti», Robbiani chiede al Governo di valutare la sospensione di contributi in favore dell'evento. In risposta alla interrogazione, Roberto Pomari, Presidente del Film Festival Diritti Umani Lugano precisa: “Il Festival ospita relatori e invitati che hanno libertà d’espressione e d’opinione. Sotto la loro responsabilità e nel rispetto dei valori di cui il Festival si fa portavoce sono liberi di rilasciare dichiarazioni e opinioni riguardanti i temi di attualità”.

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