Luganese

Minacciò e ingiuriò due poliziotti: condanna pecuniaria a 25enne

Troppi indizi che vanno nella stessa direzione”. Ha prevalentemente sposato le tesi dell’accusa il giudice delle assise correzionali Marco Villa.

7 giugno 2018
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"Troppi indizi che vanno nella stessa direzione”. Ha prevalentemente sposato le tesi dell’accusa il giudice Marco Villa, accogliendo in larga parte il decreto d’accusa stilato dalla pp Valentina Tuoni e condannando quindi a una pena pecuniaria (135 aliquote) sospesa per due anni il 25enne per i reati di minaccia e ingiuria e per reati della circolazione. Il giovane è stato unicamente prosciolto dal reato di violenza e da alcune frasi proferite – tant’è che la minaccia, da qualificata è stata ridimensionata a semplice –, avendo ritenuto che i due agenti della polizia Ceresio Nord coinvolti siano da ritenersi più credibili. Sebbene la legale della difesa Marie Zveiger abbia evidenziato alcune lacune dell’impianto accusatorio – come il fatto che uno dei due poliziotti non sia mai stato interrogato, il fatto che dalle dichiarazioni dell’agente sentito non emerga che questo si sia sentito in qualche modo minacciato o che vi siano state delle dichiarazioni provocatorie da entrambe le parti –, il presidente della Corte ha ritenuto “contraddittorio” il comportamento dell’imputato, che a suo dire avrebbe dovuto sporgere denuncia fin da subito se davvero fosse stato oggetto di comportamenti ritenuti ingiusti. Il giovane è stato infine ammonito dal giudice riguardo a un filmato che sarebbe stato girato col cellulare, che avrebbe potuto fungere da prova per scagionarlo ma scomparso: “Se davvero ci fosse stato, me lo sarei tenuto stretto vista la sua importanza”. Come riferito dalla sua legale, il condannato potrebbe ricorrere in Appello.