Luganese

Helvetia Cristiana ricorre contro il Municipio di Lugano

A sorprendere l'associazione è che la decisione di negare la recita di un Rosario "sia stata presa da un Comune a maggioranza leghista"

Ti-Press
22 maggio 2018
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"È partito all’indirizzo del Consiglio di Stato il ricorso dell’associazione Helvetia Christiana contro la decisione del Municipio di Lugano che ha negato la recita di un Rosario in difesa della dottrina cattolica, dei valori cristiani e in riparazione dei peccati. L’associazione ha proposto due date: il 28 luglio 2018 o il 4 agosto 2018, nel pomeriggio, tra le ore 14 e 18, in una piazza del Centro città di Lugano." A informare dell'accaduto è la stessa Helvetia Cristiana con un comunicato alle redazioni.

Il ricorso si articola su sette pagine. Innanzitutto, Helvetia Christiana lamenta la carente motivazione della decisione municipale. Infatti il Municipio di Lugano ha rifiutato la domanda in sostanza in quattro righe stringate. Ma non mancano critiche anche "all’atteggiamento del Municipio di Lugano, che non ha rispettato la giurisprudenza in merito. L’Esecutivo si è infatti scordato che nell’ipotesi in cui la persona richiedente agisca nell’esercizio dei diritti costituzionali, come la libertà di espressione e di religione, esiste un “diritto condizionale” all’uso di una piazza. Soltanto in presenza di imperiose ragioni di sicurezza o di ordine pubblico l’Ente pubblico potrebbe negare l’autorizzazione. Helvetia Christiana ritiene che il Municipio non ha mai messo in evidenza simili problemi, ma ha negato il permesso solo per esclusivi motivi politici e ideologici."

Helvetia Christiana ha chiarito che è "un’associazione privata di fedeli, perfettamente in regola col Codice di Diritto Canonico della Chiesa, come è stato validato in consultazioni al più alto livello. Per completezza, Helvetia Christiana ha peraltro sconfessato alcune affermazioni errate proferite sulla stampa dal Sindaco Marco Borradori e dal Municipale Lorenzo Quadri. Helvetia Christiana è un’associazione che difende la dottrina bimillenaria della Chiesa cattolica, e non è né razzista, né xenofoba né tantomeno 'omofoba'."

"Sorprende – conclude il comunicato – che sia proprio un Comune a maggioranza leghista ad allinearsi in modo esplicito al cosiddetto “pensiero unico”, denigrando coloro che non la pensano ugualmente, e adottando metodi di cui loro stessi lamentano di essere sistematicamente vittime."

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