Luganese

Un ‘castello’ senza castellani

Come la Bella di Torriglia: tutti (o almeno tanti) lo vogliono ma nessuno se lo piglia

3 maggio 2018
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I proprietari assicurano: non ci sono fantasmi, né altri rischi degni di nota. Eppure il Castello di Ponte Tresa è da quasi dieci anni in cerca di compratori. Come la Bella di Torriglia, tutti lo vogliono e nessuno se lo piglia. Si tratta di un oggetto praticamente unico: (ri)costruito nel 1898 sopra uno sperone, si affaccia sul lago di Lugano con una vista a 360 gradi, e si staglia all’orizzonte con le sue torri. La superficie abitabile misura 900 metri quadrati; c’è poi un notevolissimo giardino popolato da piante secolari. Insomma i 4,75 milioni di franchi chiesti non sembrano nemmeno troppi, considerando la possibilità di dividere gli spazi abitativi, oggi organizzati in 6 appartamenti dove attualmente vivono alcune famiglie.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 1666 Gerolamo Stoppani fece edificare una cappella dedicata alla Beata Vergine sulla vetta del promontorio, praticamente al centro del paese di Ponte.

La borgata all’epoca rivestiva una importanza strategica non solo in quanto luogo di confine ma anche di transito nord-sud (non esistendo ancora il ponte-diga di Melide). L’attuale ‘Castello di Ponte Tresa’ venne realizzato dall’ingegner Edoardo de Stoppani inglobando la cappella, che fu sconsacrata. Da allora il complesso venne abitato dai membri della famiglia, fino al 1996. I tre eredi (due dei quali vivono in paese, ma in altre case) decisero di mettere in vendita la proprietà. Venne anche sondato l’interesse del Comune, ma senza esito.

La villa-castello non rientra fra i beni storici protetti, la famiglia ha sempre tenuto alla sua conservazione ma le normative pianificatorie restrittive limiterebbero anche in futuro possibili operazioni di sostituzione. Intanto non la villa, ma i terreni sottostanti (che appartengono ad altri proprietari) da un anno circa sono al centro dell’attenzione per la domanda edilizia volta a costruire un grosso complesso residenziale vista lago. L’operazione, abbiamo appreso ieri, è stata bloccata dal Cantone. Il gigantesco piano da una ventina di milioni di franchi ha dapprima incontrato una grandinata di opposizioni da parte dei proprietari delle case del nucleo, ed ha poi trovato le porte chiuse a Bellinzona. Motivo: troppo invadente rispetto al borgo di Ponte, soprattutto i lati di entrata e uscita laterali contornati da muraglioni di aspetto ‘autostradale’. La vertenza è tutt’ora aperta ed è in corso un esperimento di conciliazione; ulteriori incontri sono in programma nei prossimi giorni. La sensazione è che il progetto sarà ridimensionato, ma si attendono gli sviluppi.