
Dovrebbe comparire in aula penale stamane alle 9.30 l'italiano 42enne coinvolto nell'inchiesta "Muscle Car", vasto traffico di vetture fra il Ticino e i Paesi dell'Est. Il condizionale è d'obbligo perché non si è presentato di fronte alla Corte delle assise correzionali di Lugano lo scorso 17 ottobre quando il suo complice è invece stato condannato con rito abbreviato a 8 mesi sospesi con la condizionale e riconosciuto colpevole dei reati di ripetuta truffa, consumata e tentata, e appropriazione indebita. "Si fosse presentato in aula sarebbe stato immediatamente arrestato", aveva affermato la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti lo scorso 17 ottobre. La sua assenza era 'attesa' anche dai giudici.
Vedremo se si presenterà oggi. In caso di assenza, dovrebbe essere processato in contumacia. Agli occhi degli inquirenti, il secondo imputato del processo per nuovi casi di
truffa alle società di autonoleggio aveva un ruolo centrale. L’imputato è peraltro già stato condannato a due anni e mezzo di carcere, di cui i primi due sospesi con la condizionale, nel maxiprocesso – erano nove gli imputati, di cui uno latitante – celebrato nel febbraio 2015 nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Muscle Car’. Il clamoroso traffico, tra i più vasti giudicati allora alle nostre latitudini, aveva visto quale principale imputato un 48enne ex titolare del garage Gto di Canobbio, nei confronti del quale i giudici avevano
inflitto tre anni e mezzo di carcere, e a capo di un vasto traffico illecito di auto rubate all’estero e rivendute in Svizzera.