Bissone

Bissone, prosciolta 'in dubio pro reo' l'ex vicesindaca

(Gabriele Putzu)
4 aprile 2017
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"Le modalità sono sbagliate, il comportamento si può censurare sul piano deontologico ma non c'è nulla di rilevante a livello penale". Parole appena pronunciate da giudice della Pretura penale di Bellinzona Siro Quadri che ha prosciolto l'ex vicesindaca di Bissone Daniela Marazzi Fontana. Caduta quindi l'accusa di accettazione di vantaggi formulata dalla procuratrice capo Fiorenza Bergomi che nei confronti della donna aveva emanato un decreto d'accusa con una pena pecuniaria  (sospesa) di dieci aliquote (ciascuna di 80 franchi). Un decreto contestato dall'avvocato di Marazzi Fontana Andrea Marazzi. La donna era stata riconosciuta colpevole di aver accettato vantaggi grazie alla sua carica politica. I fatti risalgono alla passata legislatura quando il sindaco era Ludwig Grosa e il Movimento nuova Bissone aveva la maggioranza assoluta in Comune.

Nel 2011 il Comune di Bissone decise di cominciare i lavori di ristrutturazione del lido. Marazzi Fontana all’epoca era capodicastero e avrebbe ricevuto in regalo un piccolo robot per la pulizia della sua piscina dalla ditta che si aggiudicò l’appalto per gli interventi alla struttura balneare. Ma il giudice non ha potuto confermare la tesi sostenuta dalla procuratrice: manca la prova e l'istruttoria tenutasi settimana scorsa in aula penale a Bellinzona non è bastata per dimostrare cosa sia effettivamente successo. All’epoca a Bissone, comandava il sindaco Ludwig Grosa nei cui confronti venne emanato un decreto d'abbandono su questa vicenda mentre venne condannato a sei mesi di prigione (sospesi) per coazione, falsità in documenti e abuso di autorità per altre fattispecie.

L'ha quindi avuta vinta la difesa sostenuta dall’avvocato Marazzi, che ha contestato l'accusa sostenendo anche che la vicesindaca era succube del sindaco che decideva tutto e aveva stabilito perfino a chi affidare il mandato per i lavori al lido. Insomma, stando alla difesa, che senso avrebbe avuto, agli occhi della ditta, regalare il robot alla vicesindaca se a decidere a Bissone era solo il sindaco? E al di là di queste considerazioni, lei in aula ha sostenuto di aver comprato il piccolo macchinario per pulire la piscina. Inizialmente, la ditta ha confermato. Poi, però, aveva precisato la procuratrice settimana scorsa, ha smentito sostenendo che il piccolo robot non venne pagato. Ma in assenza di prova, vale il principio "in dubio pro reo", perciò la donna è stata prosciolta.