
Tutti lo chiamavamo Spillo, ma lui era Mauro. Tuttalpiù Ach. Eppure quel soprannome gli è rimasto cucito addosso come quei vestiti sempre così stretti in un lunghissimo corpo filiforme e fragile. Mauro è morto ieri dopo un'esistenza vissuta 'ai margini'. Tutti a Lugano lo conoscevano e si erano abituati a vederlo vagare intorno al Parco Ciani, luogo privilegiato per i suoi incontri e i suoi 'viaggi'. Vogliamo oggi ricordarlo perché, oltre alla tossicodipendenza, era riuscito a ridare con il Centro di accoglienza diurna un valore alle storie e alle identità 'sotterranee' come la sua. Ciao Spillo, anzi Mauro!