Lugano

Villa Violetta, ricomincia il processo

(© CER / Ti-Press / Samuel Golay)
6 ottobre 2015
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Un'operazione immobiliare finita nel mirino degli inquirenti e cinque imputati. Ricomincia stamane in aula penale il processo sul caso della compravendita milionaria, parzialmente in nero, di Villa Violetta a Castagnola risalente al 2005. Dopo un atto d’accusa da rifare, a fine 2011, il primo dibattimento dinanzi alla Corte delle assise correzionali di Lugano venne rinviato per nuova inchiesta. L'allora giudice Claudio Zali, aveva chiesto supplementi d'indagine, e così il titolare dell'inchiesta, il pp Arturo Garzoni riaprì l'istruttoria. Le indagini hanno portato, nel dicembre del 2013, a estendere l'accusa a un quinto imputato. Al centro della vicenda, la vendita della lussuosa villa che ha visto protagonisti due coniugi stranieri alle prese con un divorzio. Secondo la Procura, la moglie avrebbe allestito un contratto per la villa, e uno per il mobilio. Uno stratagemma che avrebbe permesso di ridurre il guadagno dichiarato della vendita dell'immobile. Così all'ex consorte sarebbe arrivata una parte di denaro inferiore al dovuto. Fra gli imputati anche l'ex deputato in Gran Consiglio e avvocato Yasar Ravi. Le cinque persone sono accusate a vario titolo di falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari; istigazione in sub. complicità in falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari; falsità in documenti; frode fiscale; complicità in amministrazione infedele; conseguimento fraudolento di una falsa attestazione. Il presidente della Corte delle assise correzionali è Mauro Ermani. I cinque imputati sono difesi dagli avvocati Mario Molo, Luigi Mattei, Fulvio Pelli, Monica Marazzi e Tuto Rossi.