Nel 2024 inizio di stagione difficoltoso per la pioggia e poi il devastante maltempo in Vallemaggia; ma i pernottamenti (sette milioni in totale) reggono
È iniziato come un “annus terribilis” il 2024 per il turismo del Locarnese. Il periodo marzo-luglio è stato caratterizzato dal maltempo e a fine giugno la Vallemaggia è stata flagellata da una devastante ondata di maltempo. E ancora: il lago non balneabile per diverse settimane in luglio e la galleria di base del Gottardo chiusa fino allo scorso 2 settembre. Poi, però, tirando le somme, i vertici dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv) si sono ritrovati di fronte a risultati che fanno propendere per una definizione quasi da “annus mirabilis”. Ieri, nel corso di un incontro con i giornalisti, il direttore Fabio Bonetti ha spiegato che la stagione ha portato globalmente sette milioni di pernottamenti nella regione. «Possiamo definirci moderatamente soddisfatti – ha aggiunto –. Rispetto al 2023 registriamo un leggero calo negli alberghi, ma un aumento se sommiamo le diverse categorie, quindi campeggi, case secondarie, alloggi privati, ostelli e capanne. Se poi guardiamo alle cifre del 2019, l'anno prima del Covid, il balzo avanti è stato davvero importante, con un più 8,96 per cento. Il trend degli ultimi anni indica una crescita».
In dettaglio, i pernottamenti alberghieri sono stati 1,13 milioni (con un calo di circa cinquemila unità rispetto all'anno prima); anche i campeggi (765mila) vanno in perdita, con un meno 20mila. «Bisogna comunque sottolineare – ha affermato Marco Cacciamognaga, direttore finanziario Otlmv – che per i campeggiatori la nostra destinazione è la prima del Ticino, con il 75 per cento. A livello svizzero, siamo al 17 per cento del totale».
Discreti anche i risultati dei datori di alloggio privati, con 530mila pernottamenti nel 2024 (12mila in meno rispetto al 2023). Va detto che nella regione sono sempre di più le case e gli appartamenti destinati ai vacanzieri: dalle 2'400 unità del 2019, si è passati a 3'100 nel 2024. C’è da chiedersi se questo scatto avanti non possa generare degli squilibri nel mercato dell'alloggio in alcune località: «All'attuale stato delle cose non penso che si corrano rischi, anche perché la percentuale, rispetto al numero totale, resta bassa», è la tesi di Bonetti. L'anno scorso non sono andati bene capanne, ostelli e alloggi collettivi: un tributo pagato all'alluvione nell'alta Vallemaggia.
Ampio il discorso legato alle case secondarie, che – con 4,11 milioni, quasi 60mila in più del 2023 – hanno trascinato verso l'alto i pernottamenti globali. Il calcolo, è stato spiegato ai giornalisti, è stato fatto in base non tanto alle tasse forfettarie che i proprietari pagano all'ente, ma moltiplicando il numero dei letti per un soggiorno medio di 65 notti all'anno. Un dato, quest'ultimo, che viene considerato corretto dall'Otlmv. «Accertamenti più precisi sull'utilizzo di queste dimore andrebbero eseguiti dai Comuni, sia tramite la quantità di corrente elettrica utilizzata, sia tramite le aziende di distribuzione dell'acqua potabile», ha specificato il direttore.
«Il dato relativo alle case secondarie è molto importante – gli ha fatto eco il presidente Aldo Merlini –. Infatti, chi le utilizza genera importanti ricadute economiche nella regione, non solo per i commerci e i ristoratori, ma anche per i promotori degli eventi».
La parola è passata a Benjamin Frizzi, direttore operativo, che – dopo aver indicato l'aumento delle sessioni sul sito web dell'Otlmv, passate da 960mila a 2,7 milioni in un lustro – ha annunciato alcune novità previste per l'anno appena iniziato. Per quanto riguarda la strategia, il Locarnese con le sue valli intende rimanere la destinazione estiva più ambita della Svizzera e per arrivare a questo risultato vuole espandersi sul mercato statunitense: «Chi viene da più lontano, non tende a fuggire alle prime gocce di pioggia. Inoltre, due nuovi alberghi (Hilton a Losone e il futuro Mariott a Locarno-Muralto) sono orientati proprio alla clientela statunitense», ha puntualizzato Bonetti.
L'organizzazione mira pure a una costante destagionalizzazione, prolungando il periodo di afflusso a novembre-dicembre e cominciando in anticipo ad accogliere i turisti, e a diventare sempre più “meteo indipendenti”. Lo fa promuovendo eventi e attività all'aperto, dall'arrampicata alla tappa del prestigioso “X-Alps”, quindi con gare e manifestazioni di caratura internazionale e di grande impatto sui canali dei social media. Senza dimenticare il settore delle mountain bike (Mtb), con nuovi percorsi: «Sono tre quelli per i quali abbiamo finalmente ottenuto la licenza edilizia e che quindi realizzeremo quest'anno, con un investimento globale attorno al mezzo milione di franchi – ha concluso Frizzi –. In rapida carrellata, quello della Bassa Cardada e quello del Sentee di Peuri, entrambi nella montagna che sovrasta la città, e quello dei Monti Motti, sopra Gordola. Per raggiungere questo traguardo l'iter è stato lungo e complesso, sia a livello pianificatorio, sia a livello di domanda di costruzione. Tuttavia, per noi è importante raggiungere questi risultati nell'ottica di un turismo legato a questa disciplina, che nella nostra regione si può praticare per molti mesi in più rispetto alle destinazioni di oltre Gottardo.
E per il futuro centro congressuale? «È un settore che per il Locarnese ha un grande potenziale di sviluppo – ha risposto Merlini –. C’è un gruppo di lavoro, del quale fanno parte due nostri rappresentanti, che ha iniziato a lavorare alla ricerca di future soluzioni, condivise a livello regionale».