Agli albi dei Comuni serviti dalla Centovallina l’appello dell’azienda di trasporto pubblico. Un sopralluogo dell’Uft ha evidenziato delle criticità
Ventidue chilometri di rotaie, da Locarno a Camedo, lungo i quali garantire la più totale sicurezza di circolazione. Per i viaggiatori a bordo dei treni, come pure per chi si trova nelle vicinanze. Tra questi ultimi anche coloro che, per cattiva abitudine o distrazione, attraversano le rotaie laddove non è consentito, mettendo in pericolo la loro vita e la regolarità della circolazione ferroviaria. Il mancato rispetto delle regole, la fretta, l’imprudenza e i comportamenti abitudinari errati nell’attraversamento dei binari non rappresentano, nemmeno per il treno della Centovallina – contrariamente a quanto si potrebbe pensare – un problema certo irrilevante. I treni non sfrecciano ad alte velocità – obietterà qualcuno – e quindi basta gettare uno sguardo per non correre pericoli. In realtà non è affatto così. Prova ne è che la Fart ha trasmesso ai Comuni attraversati dal treno un avviso (pubblicato agli albi) nel quale richiama l’attenzione su questa tematica. In sintesi, l’azienda di trasporto pubblico locarnese fa presente che la sicurezza nelle stazioni ferroviarie e lungo il tragitto è di primaria importanza e che da controlli effettuati da funzionari dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) sono emersi, purtroppo, degli attraversamenti illeciti dei binari. Da qui un invito alla popolazione alla prudenza, perché anche se fino a ora non ci è fortunatamente mai scappato l’incidente, la prevenzione è d’obbligo e, per il gestore della linea (la Fart), le prescrizioni d’esercizio in materia di sicurezza devono essere assolutamente rispettate.
Del tema ne abbiamo discusso con il direttore, Claudio Blotti, e il responsabile Sicurezza & Qualità, Luca Fumagalli. Negli ultimi anni, fa presente Blotti, la Fart ha condotto una campagna di verifica ed eliminazione/adeguamento di quegli attraversamenti ritenuti insicuri presenti lungo la linea. «Ogni ferrovia dispone di un sistema di gestione della sicurezza fondato sulle caratteristiche che le sono proprie – spiega il direttore –. Per intenderci la Ferrovia Retica e le Fart, benché siano considerate entrambe collegamenti di montagna, hanno caratteristiche diverse. L’Ufficio dei trasporti, ente di vigilanza in materia di sicurezza, effettua regolarmente degli audit dai quali possono emergere delle criticità che vanno poi risolte. Puntuali verifiche come quella condotta lo scorso anno lungo i binari della Centovallina, quando durante un sopralluogo, un pedone, incurante del rischio, alla stazione di Verscio sotto gli occhi increduli degli addetti ha bellamente attraversato i binari in un punto dove non era consentito. A chi gli ha fatto presente il pericolo, ha addirittura risposto in maniera sgarbata e per nulla conciliante. Risultato? Nell’audit gli ispettori hanno inserito nel rapporto l’accaduto e ci siamo ritrovati questa ‘pecca’. Per la nostra azienda questo audit è vincolante. Come ferrovia siamo responsabili delle conseguenze che ne derivano. Ci siamo quindi dovuti chinare sul problema per capire la sua reale portata e quali misure di massima adottare. Un lavoro che ha richiesto diversi mesi».
L’azienda di trasporto pubblico locarnese, prosegue Luca Fumagalli, si è pure rivolta alla Polizia ferroviaria per capire come muoversi. «Se è vero che si tratta di casi isolati, è altrettanto vero che, come gestori, siamo tenuti a intervenire con controlli. Addirittura con la possibilità di far multare chi non rispetta le regole. La nostra speranza è ovviamente di non dover mai arrivare a questa spiacevole soluzione. Per questa ragione confidiamo sulla sensibilizzazione della cittadinanza, anche dialogando con le autorità comunali locali». Per capire la portata del problema, la Fart ha pure commissionato a Securitas un piano di controllo nelle 4 stazioni particolarmente interessate dal fenomeno (dove non esistono soprapassaggi o sottopassaggi e l’attraversamento è consentito soltanto nei punti stabiliti). Gli addetti hanno censito una quindicina di attraversamenti non permessi. Altri controlli seguiranno.
La Fart per svolgere il suo mandato riceve, dall’Ufficio dei trasporti, delle precise disposizioni (contenute nelle ordinanze); tra gli obblighi, figura anche quello di monitorare aspetti quali la sicurezza. Deve perciò fornire, in quanto azienda sovvenzionata, indicazioni su come adempie a questi obblighi. L’Uft effettua, con uscite sul terreno e negli uffici, delle verifiche puntuali. L’ultima, appunto, risale allo scorso anno e si è protratta dal 26 aprile all’8 maggio. Se vengono riscontrate alcune problematiche di scarsa entità, da Berna vengono rilasciate delle indicazioni (una sorta di ‘suggerimento’ da applicare, senza una scadenza precisa). In caso di criticità serie, l’Uft rilascia, invece, delle avvertenze (come successo a Verscio) che obbligano l’azienda a sistemare ciò che non funziona entro una certa data. Se non vengono prese le dovute contromisure, si rischia anche l’interruzione temporanea del servizio o il ritiro della concessione.
«Quello che oggi si presenta come un problema ‘superabile’, in un futuro prossimo potrebbe anche non esserlo e acuirsi. Sì, perché a breve i nuovi treni (più silenziosi) entreranno in servizio ma soprattutto perché, con l’introduzione dell’orario cadenzato ogni trenta minuti (dal 2028) sui binari ci saranno almeno due treni in più all’ora nelle due direzioni, tra Locarno e Intragna. Quindi il rischio di venire travolti da un mezzo in transito, per chi infrange le regole, aumenta notevolmente soprattutto se non si tiene conto, rifacendosi alle vecchie abitudini, di questo aspetto». Naturalmente il tema della sicurezza degli attraversamenti non si ferma al confine di Stato di Camedo: «Noi in quanto gestori dell’infrastruttura – osserva Blotti – siamo responsabili del collegamento tra Locarno e Camedo. La Ssif (consorella) fa capo all’autorità di vigilanza italiana. Ma tutto quanto parte da una direttiva europea a cui tutte le ferrovie devono fare riferimento. Sul tema della sicurezza, sia ben chiaro, non si scherza, che vi chiamiate Ffs, Fs, Trenitalia, Vigezzina o Fart, non si sgarra!».
La sicurezza della strada ferrata è un tema che riguarda tutti. Anche il mondo animale... «Pochi sanno che da circa tre anni la Fart deve consegnare, all’Uft, un rapporto annuale sulla biodiversità. In pratica siamo chiamati a osservare come si spostano i diversi tipi di animali selvatici lungo la ferrovia. Un ufficio di consulenza specializzato ci supporta in questa attività. Anche in questo caso, se emergono delle criticità, occorre proporre e realizzare delle misure di protezione».