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Variante collinare A2-A13? Per ora a Berna c'è la galleria

L'idea del Centro si scontra con il progetto ‘Cobello’, già approvato. I pareri di Storni (Ata) e Pini (Cit) sulla proposta del tracciato a mezza montagna

Il rendering con il portale del tunnel a Quartino
(ti.ch)
28 febbraio 2025
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Rispolverare la variante collinare per la strada di collegamento tra Bellinzonese e Locarnese (A2-A13)? Ci prova il Distretto del Centro del Locarnese, che recentemente ha comunicato la sua idea al capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) Albert Rösti. Secondo il progettista, questa variante a mezza montagna, che da Quartino sale verso il Ceneri allacciandosi all'autostrada esistente (ciò che permette di aggirare l'attuale percorso per chi vuole entrare in autostrada a Bellinzona e, allo stesso tempo avvicina anche il Sottoceneri al Locarnese) avrebbe quale vantaggio principale un costo minore rispetto alla galleria (tracciato denominato “Cobello”), già approvata e che attualmente è in fase di approfondimento.

Il corridoio collinare per l'A2-A13 era comunque già stato scartato a suo tempo. Ci si può chiedere se riportarlo in auge ora, a distanza di anni, possa rivelarsi una mossa azzeccata. «Si può sempre proporre e riproporre di tutto – afferma Bruno Storni, presidente dell'Associazione traffico e ambiente e Consigliere nazionale del Ps –. In questo caso bisognerebbe rifare la progettazione da capo e mi sembra poco realistico. La proposta attuale, di scavare una galleria per allacciare il Locarnese alla rete autostradale svizzera, è nata nel 2008, dopo la bocciatura della variante ’95 avvenuta nel 2007 con voto popolare. Ha raccolto condivisione in tutto il Ticino». Ricordiamo pure che il Cantone, per accelerare i tempi, aveva proceduto a una progettazione generale, pagandola di tasca sua, cedendo poi la strada (e quindi le competenze per realizzare il nuovo collegamento) alla Confederazione.

«Rilanciare la variante collinare vuol dire ricominciare e tornare indietro di anni – continua Storni –. Le difficoltà da risolvere, ora, sono soprattutto tecniche. Se si vuole davvero velocizzare e risparmiare, si può ipotizzare di accorciare la galleria, uscendo prima di Camorino e continuando a utilizzare anche in futuro la “tirata” di Cadenazzo, che è già a quattro corsie, introducendo i necessari ripari fonici. Se ci sono problemi finanziari per il tunnel, questa potrebbe essere un'opzione da valutare».

Sul tema abbiamo interpellato anche Nicola Pini, presidente della Commissione intercomunale dei trasporti (Cit) del Locarnese: «Abbiamo preso atto della lettera, con una serie di domande, che è stata inviata dal Distretto del Centro al capo del Datec e aspettiamo di vedere quali saranno le risposte del Consigliere federale – afferma Pini –. Ci tengo a ricordare che qualche settimana fa il plenum della Cit ha avuto come ospiti i rappresentanti dell'Ustra, che hanno illustrato gli avanzamenti del progetto in galleria, attualmente sul tavolo della Confederazione. Hanno confermato che gli approfondimenti a livello tecnico stanno procedendo secondo la tabella di marcia. Stando a quanto ci hanno riferito, a livello tecnico la votazione federale dello scorso 24 novembre non va a toccare lo sviluppo della futura A2-A13. Infatti, il popolo ha respinto il potenziamento delle strade nazionali, ma il nostro collegamento alla rete autostradale è da considerarsi un completamento. Berna riconosce che il Locarnese è l'unico agglomerato urbano svizzero non allacciato alla rete autostradale». Infine c’è un altro aspetto sul quale il presidente della Cit pone l'accento: «Ci è stato fatto presente che un grande vantaggio del progetto è il solido consenso politico».

Il nuovo collegamento autostradale A2-A13 presenta una lunghezza complessiva di circa 11 chilometri, 8 dei quali saranno sotterranei. Tre anni fa il Consiglio federale ha deciso d’includere il progetto “Cobello” nel pacchetto di misure contemplate dal Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (Prostra), con orizzonte realizzativo 2040. I tempi dipenderanno dall’esito delle procedure di approvazione dello stesso progetto. Secondo le previsioni attuali, la durata complessiva dei lavori sarà di circa sette anni.

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