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Avegno, lupo uccide due pecore del Camerun

L'attacco è avvenuto venerdì notte. Il predatore è stato abile a ‘evitare’ la protezione elettrica e intrufolarsi nel recinto

18 febbraio 2025
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Il suo abbattimento era stato autorizzato dal Governo ticinese lo scorso mese di settembre. Ma l’esemplare di lupo che si aggira nella bassa Vallemaggia, con ripetute segnalazioni e predazioni in territorio di Avegno-Gordevio, fino a ora non è ancora stato eliminato. E questo in barba agli sforzi dei guardiacaccia che sono sulle sue tracce da tempo. Addirittura potrebbe essere lui/lei (in attesa della verifica del Dna siamo nel campo delle supposizioni) l’autore dell’ultima mortale aggressione ai danni di due pecore avvenuta nella notte di venerdì scorso, quando il predatore si è intrufolato all’interno di un recinto elettrificato nel quale erano rinchiuse diverse specie di animali, in territorio di Avegno, a due passi dal campeggio Piccolo Paradiso e della stazione di servizio Centro Punto Valle. Due pecore razza Camerun uccise, ci è stato confermato, il bilancio del raid.

La rete elettrica non è bastata

Resta difficile capire come mai la protezione elettrica non abbia dissuaso il carnivoro dal compiere il suo assalto, dal momento che questo tipo di contromisura dovrebbe rappresentare una protezione efficace e certificata. Come è dunque potuto penetrare all’interno della recinzione che rispetta l’altezza minima richiesta? Da noi raggiunta telefonicamente, la proprietaria suppone che l’animale abbia sfruttato una piccola irregolarità del terreno che, in alcuni punti, non è perfettamente pianeggiante, per infilarsi dentro il perimetro protetto dalla corrente (la tensione era assicurata). Che si sia trattato di un lupo è comunque ormai certo, dal momento che il predatore sarebbe addirittura stato scorto da un testimone oculare mentre si allontanava in tutta fretta poco dopo il mortale assalto. In quelle ore era pure scattata la segnalazione del sistema di allerta via SMS destinata agli allevatori della zona.

Nel frattempo tutti gli animali presenti (e fortunatamente illesi) nel recinto sono stati trasferiti in un’altra fattoria. Non resta che attendere il risultato delle analisi del Dna per capire quale esemplare ‘schedato’ sia l’autore dell’attacco.

I precedenti che hanno fatto scattare l’ordine

L’ordine di abbattimento, lo ricordiamo, era stato emanato in autunno dal Consiglio di Stato in seguito a ripetute predazioni avvenute tra giugno e agosto 2024 sugli alpeggi di Nimi e Mergozzo. Attacchi nei quali erano state uccise almeno nove capre di un allevatore di bestiame che non potevano essere protette con misure ‘ragionevolmente esigibili’. Le analisi del Dna eseguite sulle carcasse dei caprini avevano confermato la presenza, nella zona, di una coppia di lupi (designati F235 e M429). In seguito, ulteriori accertamenti svolti tramite l’utilizzo di fototrappole avevano permesso di escludere che la coppia di lupi fosse accompagnata da cuccioli nati nel corso del 2024. L’assenza di prove attendibili della presenza di discendenti ha evitato il coinvolgimento, nella trafila, di Berna (Ufficio federale dell’ambiente). La questione era dunque rimasta di competenza strettamente cantonale.

In queste ultime settimane, lo ricordiamo, avvistamenti di lupi sono avvenuti in zona allo Zandone, a Losone, come pure lungo l’argine del fiume Melezza, tra Golino e le campagne delle Terre di Pedemonte. Oltre che in alta Vallemaggia e Onsernone.