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Teatro Cambusa, si alza il sipario sulla... ricerca di fondi

Per la sala di Locarno diverse iniziative (tra cui un crowdfunding). Obiettivo: far fronte alla riduzione del sostegno da parte degli enti pubblici

La sala gremita durante uno spettacolo
(Teatro Cambusa)
7 febbraio 2025
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Ad andare in scena in questo inizio d’anno sul palco del Teatro Cambusa è... la ricerca di fondi. L’associazione che gestisce la struttura, presieduta da Camila Koller, ha deciso di lanciare una serie di iniziative per raccogliere i mezzi necessari a proseguire l’attività della sala in Piazza Pedrazzini 12, con proposte sia teatrali sia musicali nel corso di tutto l’anno.

Come vi state muovendo? «Lo scorso weekend abbiamo proposto un mercatino dell’usato e dell’artigianato – spiega la stessa Koller –. Il ricavato segnerà il lancio della campagna crowdfunding, previsto nei prossimi giorni sulla piattaforma svizzera wemakeit.com. Va pure detto che lo scorso gennaio abbiamo fatto ripartire una campagna alla ricerca di nuovi soci. Con una tassa annuale di 30 franchi si ottengono sconti del 20 per cento sui biglietti per gli spettacoli. Per ora hanno aderito circa venti persone. Speriamo che il numero di soci aumenti: ci si può sempre fare avanti passando dal nostro sito, teatro-cambusa.com. Questi sono solo i primi progetti. I prossimi saranno svelati a poco a poco nel corso dell’anno».

La situazione finanziaria del teatro è, per certi versi, complessa. «È vero – conferma l’intervistata –. Tutto nasce nel post Covid19. Dopo un periodo di vuoto, nel 2022 e nel 2023 ci siamo visti rifiutare la richiesta per la conferma del sostegno cantonale. Negli anni precedenti ricevevamo 10mila franchi annui per la rassegna teatrale. Una somma per noi importante che da un momento all’altro ci è venuta a mancare. Negli ultimi anni siamo riusciti a sopravvivere grazie al sostegno del pubblico che assiste agli spettacoli e all’affitto della sala da 66 posti per manifestazioni diverse».

La Città di Locarno mette a disposizione gratuitamente gli spazi di Villa Igea a diverse associazioni culturali, ma le spese accessorie mensili – acqua, elettricità, riscaldamento – sono a carico delle associazioni. «Purtroppo a partire dall’inizio di quest’anno sono raddoppiate. Sono costi aggiuntivi ai quali dobbiamo far fronte e anche per questo stiamo raccogliendo fondi». Del comitato dell’Associazione Teatro Cambusa, oltre alla presidente, fanno parte Leonardo Modena, Pilar Koller e Lara Goded Millan. A loro si affiancano alcuni volontari: «Offrono un contributo essenziale alle attività necessarie a far funzionare la sala».

Lo scorso 18 gennaio è partita la nuova stagione teatrale, con proposte raccolte sotto il titolo “Scenari Di_Versi”, con proposte raccolte sotto il titolo “Eroi”. Il prossimo appuntamento, tuttavia, è al di fuori di questo cartellone: domenica 9 febbraio, alle 17, verrà proposto “Benvenuto in psichiatria”, un recital di Emanuele Santoro basato sui racconti di Giovanni Casula. Le storie di Casula sono frutto dei suoi appunti di lavoro di educatore all’interno di un reparto psichiatrico moderno, a Cagliari, dal 2008 al 2010. Piccole grandi vicende, intense, che vanno dritte al cuore, degne di essere narrate, in cui tra fragilità e paradossi, a rendersi straordinari con la loro dignità e ricchezza, sono proprio i pazienti. Info e prenotazioni: tramite il sito del teatro, via mail a info@teatro-cambusa.com o allo 078 212 78 27 (anche Whatsapp).

Tornando alla stagione: «Oltre agli spettacoli di diverse compagnie e attori, diversi sono ticinesi, ospiteremo per due settimane la presentazione dei lavori di master degli studenti dell’Accademia Dimitri della Supsi – conclude Koller –. Nel corso del prossimo autunno abbiamo previsto la rassegna “Cambusindie”, dove “indie” sta per indipendente, che stiamo tuttora organizzando. Siamo alla ricerca di solisti e band con repertori originali».

Un appello lanciato anche tramite la newsletter del teatro: “Il Cambusa non offre solo spettacoli teatrali, ma ospita eventi dedicati a molte altre forme d’arte, la musica in particolare. Infatti, l’espressione musicale è affidata al Festival Cambusindie, una rassegna dove band locali possono esibirsi in più serate nella cornice del teatro tra ottobre e novembre. I generi spaziano dal rock al metal, dal folk al pop, dal reggae alla musica sperimentale. Non ci sono limiti alla creatività. Gli interessati possono proporre un concerto inviando il materiale via mail o su Whatsapp”.