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‘Noleggiamo dei pullman e andiamo a Berna!’

La proposta arriva da un cittadino durante la serata informativa del Comune di Cevio sull'alluvione di giugno; fra danni, costi e progetti in corso

Prossima tappa: riaprire la strada della Valle Bavona per aprile 2025
(Ti-Press)
13 dicembre 2024
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C’è stato chi, al ‘niet’ del Consiglio federale al versamento di maggiori aiuti per la Vallemaggia alluvionata, ha suggerito di recarsi – in gran numero – a Berna noleggiando dei pullman per «far sentire le nostre voci e tutta la nostra indignazione». C’è stato chi, durante la proiezione del filmato che mostrava il prima e il dopo di una Valle Bavona sfigurata, non è riuscito a trattenere le lacrime. E poi c’è stato ancora chi ha voluto ribadire quanto «sia importante restare uniti e coesi. Anche se Berna ha voluto tradire questi ideali, noi valmaggesi non dobbiamo mollare».

Sono alcune delle diapositive più significative emerse durante la serata pubblica dedicata al maltempo che a fine giugno ha duramente colpito l'Alta Vallemaggia. L'evento, organizzato dal Municipio di Cevio, ha visto la partecipazione anche del presidente del Consorzio Strada Val Bavona, Andrea Baumer. Il Comune ha chiamato, e la popolazione ha risposto con un forte ‘presente’: infatti all'incontro, svoltosi nella mensa delle Scuole medie di Cevio giovedì 12 dicembre, si sono presentate circa 180 persone.

Diversi i temi messi sul piatto: dalla gestione dell’emergenza, ai primi interventi di riparazione e di ripristino, dalla raccolta fondi, alla presentazione dell’organizzazione incaricata dall’esecutivo di occuparsi del progetto di ricucitura dei territori distrutti in Bavona. Fra le novità più significative vi è la notizia inerente alla completa riapertura della strada della Valle Bavona. Il grande giorno è da appuntarsi in agenda per la primavera 2025, prima di Pasqua.

‘Un quantitativo d’acqua pari a sei milioni di rubinetti aperti’

«È stato un evento straordinario, anche se a quanto pare qualcuno non è d'accordo...», parte forse con una frecciatina indirizzata a Berna, la municipale, nonché capodicastero per l'approvvigionamento idrico, Dusca Schindler nel suo intervento di introduzione alla serata. Perché prima di parlare di danni, azioni e finanziamenti bisogna avere ben in chiaro quanto successo in Alta Vallemaggia nella notte fra il 29 e 30 giugno, e lo fa appoggiandosi al suo ‘elemento’, l'acqua: «In sole sei ore la portata del livello dell'acqua a Bignasco è arrivato a 734 metri cubi al secondo, il valore più alto mai registrato dal 1982. È stato superato perfino il profilo calibrato
della stazione di misura, arrivando a una portata di quasi 1’000 m3/s. A titolo di paragone questo dato equivale a 4mila vasche da bagno al secondo, o a 6 milioni di rubinetti d'acqua aperti»; spiega Schindler.

I danni causati dall'alluvione sono impressionanti. Fra i comuni di Cevio e Lavizzara si contano oltre 100 edifici danneggiati, di cui 15 distrutti. Ma non solo. Anche captazioni d'acqua, acquedotti, fognature, rete elettrica e quella delle telecomunicazioni sono state seriamente danneggiate. Ma soprattutto è stato sconvolto un territorio nel suo insieme dalle centinaia di migliaia di metri cubi di detriti che in poche ore si sono riversati sui territori edificati, campi e boschi.

I danni alle strutture pubbliche di Cevio ammontano a svariati milioni di franchi, ma all'appello mancano i costi non ancora definiti per il ripristino di argini e alvei e quelli che riguardano la Valle Bavona, che ha subito sfregi inestimabili e irrisarcibili se si pensa al patrimonio culturale, paesaggistico e antropico andato distrutto.


Ti-Press/laRegione
Danni e... costi

Dall'emergenza al progetto di ricucitura della Bavona

La sindaca di Cevio Wanda Dadò ha spiegato i vari lavori e le fasi intraprese negli ultimi mesi: «Da subito, sotto la guida dello Stato Maggiore Regionale di Condotta sono iniziate le operazioni di soccorso, di evacuazione, di ricerca delle vittime. Sono seguiti l'accertamento dei danni e la disposizione di misure d'urgenza atte a ristabilire le vie di comunicazione, approvvigionamento di corrente elettrica e di acqua potabile».

Nelle settimane successive invece sono state allestite le cartine di inagibilità e realizzate le messe in sicurezza urgenti. Conclusa la fase più critica, il Cantone ha istituito il gruppo tecnico Vallemaggia per supportare gli enti locali nella gestione dei primi progetti di ricostruzione.

Negli ultimi mesi il Comune di Cevio si è concentrato su due grandi necessità: l'attivazione del collegamento provvisorio fra sorgente del Chiall, la fonte idrica principale del Comune, e Cavergno, portata a termine lo scorso 15 novembre; e la realizzazione di una nuova via in Val Bavona. I lavori sulla viabilità e la messa in sicurezza della strada sono ancora in corso, e dovrebbero terminare nella primavera del 2025. L'apertura della strada richiede l'allestimento – ora in corso – di un Piano d'emergenza che serva da strumento organizzativo di gestione dei pericoli naturali e che preveda delle misure predisposte per la gestione di situazioni d'emergenza.

Ma la ricostruzione della Valle Bavona è prevista sia attraverso interventi puntali e realizzabili in tempi brevi, sia attraverso un più complesso lavoro di ricucitura del paesaggio delle terre di Fontana, Bosco e Mondada, oggi completamente stravolto e irriconoscibile. Per tale pianificazione il Municipio di Cevio ha creato una Direzione di progetto composto da due rappresentanti del Comune (ovvero la sindaca Wanda Dadò e Dusca Schindler, capodicastero edilizia e approvvigionamento idrico), due rappresentanti della Fondazione Valle Bavona (Lorenzo Dalessi, presidente, e Paolo Poggiati, gruppo operativo) e un ulteriore membro (Firoenzo Dadò, granconsigliere e coordinatore Comitato di Crisi).

La strada da fare è ancora molta ma, ritornando alla richiesta iniziale, ovvero di restare «uniti e coesi», non vi sono dubbi osservando quanto successo durante la serata informativa. Quando, più che le parole, ha parlato un applauso, che pareva essere senza fine, per una frase pronunciata dalla sindaca di Cevio: «Sono stati per tutti noi mesi difficili. Siamo municipali ma prima ancora persone e la grande forza di volontà della gente di Cevio e Lavizzara ci ha commosso e dato forza per reagire e andare avanti. Insieme possiamo».