Vallemaggia

Rinvio a giudizio per l'uomo accusato del delitto di Aurigeno

I principali addebiti sono di assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale, ed esposizione a pericolo della vita altrui

In sintesi:
  • Rinviati a giudizio anche un 33enne e una 33enne accusati di aver contribuito alla vendita al 44enne della pistola poi utilizzata per l'omicidio
  • L'uomo dovrà rispondere anche dell'imputazione di atti preparatori punibili di incendio intenzionale
(Ti-Press)
12 dicembre 2024
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È stato rinviato a giudizio il 44enne cittadino svizzero domiciliato nel Locarnese che uccise - esplodendo tre colpi di arma da fuoco - un 41enne cittadino svizzero domiciliato in Vallemaggia nel maggio del 2023, presso il Centro scolastico Ronchini. A renderlo noto il Ministero pubblico, dopo che gli accertamenti penali sono giunti a conclusione.

Il Procuratore pubblico Roberto Ruggeri ha in particolare rinviato a giudizio di fronte alla Corte delle Assise criminali il 44enne cittadino svizzero domiciliato nel Locarnese che esplose tre colpi di arma da fuoco contro un 41enne cittadino svizzero domiciliato in Vallemaggia. I principali addebiti sono di assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale, ed esposizione a pericolo della vita altrui. In relazione al ritrovamento a fine settembre 2022 in un prato, sempre ad Aurigeno, di alcune bottiglie contenenti del materiale infiammabile, il 44enne dovrà rispondere anche dell'imputazione di atti preparatori punibili di incendio intenzionale.

Ma non solo. Richiamato il principio dell'unità di procedimento, sono stati rinviati a giudizio con medesimo atto d'accusa anche un 33enne cittadino svizzero domiciliato nel Bellinzonese e una 33enne svizzera del Locarnese (nel frattempo rilasciata). I due, con ruoli differenti, sono accusati di aver contribuito alla vendita al 44enne della pistola poi utilizzata ad Aurigeno.

Oltre all'accusa di complicità in assassinio, il 33enne dovrà infine rispondere di ripetuto furto e ripetuta complicità in furto aggravato, ripetuta violazione di domicilio e ripetuto danneggiamento, in relazione a fatti avvenuti a partire dal 2019, in cui il 33enne è sospettato di essere coinvolto.

Le reazioni degli avvocati

Interpellato in merito dalla Regione, l'avvocato locarnese Fabio Bacchetta-Cattori, legale del 44enne che impugnò l'arma e sparò al 41enne, informato del rinvio a giudizio del suo assistito dichiara che «ho preso atto della promozione dell'accusa per il reato, in via principale, di assassinio e, in via subordinata, di omicidio intenzionale: mi esprimerò in merito innanzi alle Assise criminali».
A difendere l’imprenditore del Bellinzonese (già noto per lo scandalo dei permessi facili) è, invece, l’avvocato Gianluigi Della Santa, il quale conferma sin d’ora che in aula «contesteremo, come sempre fatto, l’accusa di complicità in assassinio, in quanto il mio cliente non sapeva per cosa sarebbe stata utilizzata la pistola». Per il legale del 33enne «sarà sicuramente un processo molto impegnativo, perché riguarda non solo i fatti di Aurigeno ma anche molti altri accaduti durante un lasso di tempo estremamente lungo, per cui pur capendo il principio dell'unità di procedimento, sarebbe stato meglio (e in questo caso a mio parere c’erano le condizioni per farlo) affrontare le questioni in due procedimenti separati».

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