Locarnese

Cevio, 'niente soldi a Frapolli e Bosco Gurin'

Il Municipio propone al legislativo lo stralcio dei 10mila franchi di contributo annuo alla stazione. Il motivo? 'Attacchi e ingerenze al suo operato'

8 giugno 2020
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Non sei stato buono nei nostri confronti e noi, per ripicca, ti tagliamo il contributo annuo. Potrebbe essere questo, in estrema sintesi, il castigo che il Municipio di Cevio vorrebbe appioppare all'ingegner Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti turistici di Bosco Gurin, reo di ingerenze e di attacchi all'operato dell'esecutivo del capoluogo vallerano.
Il tema sarà sicuramente oggetto di discussione il prossimo 22 giugno, data della seduta di consiglio comunale. Perché quella sera i legislatori saranno chiamati a dire la loro su un importo di 10mila franchi che Cevio, dal 2008 (con la sola eccezione del 2014) regolarmente versa al responsabile della stazione sportiva della Rovana (aiuti tra l'altro concordati con il Comitato direttivo dell'Associazione dei Comuni valmaggesi e non condizionati all'esito della stagione invernale).
Lesi l'immagine dell'autorità e pure il progetto aggregativo.

L'aggregazione dell'alta Valle mandata in fumo

I fatti ai quali allude il Municipio nel suo messaggio sono quelli inerenti il progetto aggregativo in alta valle. Tematica che ha tenuto banco lo scorso anno è che si è conclusa con un fallimento dell'iniziativa e relativo congelamento del discorso. A detta del Municipio di Cevio, "Frapolli non ha trovato di meglio che manifestare una sua inopportuna e pubblica ingerenza, con apprezzamenti poco lusinghieri, gratuiti e infondati sull'operato del Municipio di Cevio. Questo intervento - si legge sempre nel messaggio municipale - ha certamente contribuito, forse in modo determinante, a destabilizzare irrimediabilmente un progetto già alquanto delicato, difficile, impegnativo, che non ha trovato l'esito auspicato, ma questo non tanto a scapito del Comune di Cevio, quanto piuttosto a danno evidente della Rovana tutta". Fine della citazione. Dall'ingegnere bellinzonese, l'autorità valmaggese si aspettava in un certo senso delle scuse ("un gesto di ripensamento o di riconciliazione") che però non sono mai arrivate. Le parti hanno continuato a guardarsi in cagnesco. Motivo per cui "per mandare un segnale altrettanto forte e per esprimere il nostro dissenso a questo modo di fare sicuramente inappropriato e che sconfina in una elementare mancanza di rispetto, nell'ambito del preventivo 2020 abbiamo deciso di non riproporre il contributo in oggetto".

L'ultima parola spetta al Consiglio comunale

Il Consiglio comunale, sin qui, è rimasto silente. Nel senso che non si è opposto alla decisione municipale e non ha sollevato obiezioni a riguardo del "taglio" agli aiuti. L'esecutivo ricorda pure come anche a livello di commissione della gestione, in questi ultimi anni, qualche voce contraria si sia fatta sentire, dal momento che l'importo veniva sempre concesso senza "particolari condizioni". Pare di capire che ci si è, non di rado, turati il naso, sapendo che questo aiuto andava comunque a favore dell'economia locale e della funzione socio-ricreativa importante che la stazione sciistica walser svolge a favore della popolazione valmaggese.
Ora, però, come detto, le cose potrebbero cambiare. Frapolli in gennaio ha richiamato il Comune sollecitando il versamento del contributo che ritiene dovuto. Siccome nei confronti del patron degli impianti di risalita il Comune di Cevio ha assunto un formale impegno, l'esecutivo ritiene più opportuno che sia il legislativo a decidere se concederlo, o meno, anche quest'anno. Ciò al di là delle divergenze e delle incomprensioni sorte tra le parti.

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