Locarnese

Il Palacinema (e gli altri) prolungano il buio

I gestori delle sale hanno deciso di aspettare che la grande distribuzione proponga titoli nuovi per allestire una programmazione completa

La facciata della casa del cinema locarnese
4 giugno 2020
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Dici Locarno ed è subito cinema. Un connubio indissolubile - e scriverlo pare banale - che ha tuttavia subito il «contraccolpo brutale (anche economico; ndr)» di quest'imprevedibile pandemia, costringendo alla chiusura i cinema sul territorio. Ora, però, si sta avvicinando anche il loro momento: le sale, in seguito alle nuove disposizioni di allentamento date lo scorso 27 maggio, nel prossimo fine settimana potranno tornare ad accogliere gli amanti della settima arte. Ma non sarà così per tutti.

«In linea di principio e in concordato con il gestore delle sale del Palacinema abbiamo deciso di non procedere all'apertura il 6 giugno». Così Roberto Pomari, direttore del Palacinema di Locarno, contattato da 'laRegione'.

Le ragioni dell'attesa, spiega Pomari, sono due. In primo luogo, «aspettiamo che le disposizioni emanate dalle associazioni di categoria siano chiarificate». Riguardo all'applicazione delle norme infatti parrebbe non vi sia ancora abbastanza chiarezza. Seconda motivazione, «che è la principale, è che il catalogo dei film a disposizione è misero. Abbiamo analizzato gli annunci della grande distribuzione in Svizzera e in base a ciò abbiamo concluso che non ci sono lungometraggi che giustifichino la riapertura in questo momento; situazione che si estenderà purtroppo fino a settembre».

«Si è quindi deciso di aspettare», anche in vista dell'imminente stagione estiva, che notoriamente «da noi non è la più favorevole per uscire con nuovi prodotti. La casa del cinema locarnese non rimane però inattiva: «È probabile che quest'estate ci faremo promotori d'iniziative puntuali, estemporanee per vivacizzare l'estate locarnese; coinvolgendo se possibile anche gli altri enti presenti nel Palacinema, quindi Ticino Film Commission, Cisa e Locarno Film Festival. Attività che verranno proposte in accordo con gli altri attori nella struttura», afferma il direttore.

Punto cruciale: non perdere il dialogo con gli appassionati

Un'altra questione di non poco conto in questo contesto, annota Pomari, è «riconquistare la fiducia del pubblico. Un colpo di tosse oggi non è percepito allo stesso modo di uno fatto mesi fa. C'è tensione nel pubblico e la nostra intenzione ora è riavvicinarlo, valorizzando al meglio le nostre risorse». Cinefili che dovranno essere attirati al cinema con argomenti di peso, sia di programmazione, sia d'accompagnamento all'esperienza. Motivazioni che siano tali da giustificare la scelta di andare a vedere un film. Una bella sfida, un'occasione per riflettere e ripensare paradigmi che si credevano indistruttibili: «La crisi ci confronta con l'opzione di doverci reinventare e pensare nuove attività. Anche per non perdere il dialogo con gli appassionati»; conclude Pomari, con tono positivo.

Il Palacinema, lo ricordiamo, dispone di tre sale: la 1 (o Hellstern) con 502 due posti; la 2 e la 3 al pianterreno, ciascuna con 133 poltroncine. Spazi gestiti dalla Arena Cinema Ag, che in Ticino si occupa ancora del Cinema Rialto a Muralto e del CineStar di Lugano (oltre a numerose strutture nel resto della Svizzera).

Aspettando l'industria cinematografica

La sorte delle sale del Palacinema è comune alle altre sparse sul territorio cantonale. «Almeno fino al 15 luglio, i cinema rimarranno chiusi», dichiara a 'laRegione' Luca Morandini, portavoce delle strutture a livello cantonale (nonché fondatore dell'omonima Mfd - Morandini Film Distribution). «Le sale sono pronte, in attesa che l'industria cinematografica si rimetta in moto e ricominci a proporre le uscite di nuovi film», spiega. Sì perché anche la macchina della settima arte ha bisogno di tempo per riorganizzarsi. Una volta che questa avrà ripreso la sua attività, sarà «possibile anche per noi allestire un calendario completo, chiaro e soprattutto sostenibile», afferma.

La distribuzione a livello cantonale dipende in particolare da Italia, Germania, Francia e Inghilterra. L'idea, afferma Morandini, è aspettare che si abbia la materia prima per riaprire con un cartellone pieno di proposte nuove. «Partire ora con film già passati non sarebbe un segnale positivo, inoltre risulterebbe economicamente insostenibile». Per questo motivo parte delle strutture ha rimandato la ripartenza a settembre. Ma l'attesa non è povera di fermento, anzi le proposte estive sembrano farsi avanti: «Come le proiezioni open air, durante le quali si proporranno lungometraggi già passati in cartellone, per una sessantina di proiezioni», chiosa il nostro interlocutore.

BackToCinema, in sicurezza

L'associazione mantello delle imprese cinematografiche e di distribuzione ProCinema, dal canto suo, rilancia con entusiasmo la riapertura delle sale al motto #BackToCinema, assicurando divertimento in sicurezza, la priorità per le strutture (ad aprire saranno soprattutto quelle nella Svizzera tedesca). Sicurezza implementata, si legge nella nota stampa, con misure di protezione come il numero massimo di 300 biglietti (come prescritto dalle nuove norme della confederazione per la terza fase d'allentamento), la seduta alternata, l'emissione di biglietti online e senza contatto e la registrazione dell'utenza (nome, cognome, numero di telefono). Così anche il mantenimento delle distanze fra spettatori e personale - cui sono raccomandate le mascherine igieniche - e l'attenzione a che non si formino assembramenti all'entrata, davanti a servizi igienici e uscita. Ma non ancora in Ticino...

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