Locarnese

Avegno, boschi di protezione da risanare

Vasto piano di interventi di cura sui pendii a monte dell'abitato e della strada. Coinvolti anche privati, Patriziato, Cantone e altri enti in 4 anni di lavori

28 dicembre 2019
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Una componente essenziale dell’ambiente, ma non solo. Stiamo parlando dei boschi, che in quasi tutto il territorio prealpino svolgono anche un importante ruolo di “sbarramento” a protezione degli abitati, di infrastrutture stradali, linee ferroviarie, di aziende e commerci sparsi sui fondovalle.

Si tratta di una funzione svolta da tutti i popolamenti forestali, ma con diversa importanza a seconda della pendenza, della morfologia e delle tipologie di suolo. La vegetazione forestale avente funzione protettiva da valanghe, cadute di massi, scivolamenti superficiali e piene torrentizie va anche curata e mantenuta in condizione di poter svolgere il suo compito. I cambiamenti climatici, gli incendi, la diffusione di piante invasive, infatti, col tempo contribuiscono a indebolire l’ecosistema e se non si interviene per tempo con progetti di gestione, la stabilità a lungo termine dei pendii risulta compromessa. Per questo motivo il Consiglio comunale di Avegno Gordevio, nell’ultima seduta prima delle festività, ha dato la sua approvazione allo stanziamento di un credito di 1,82 milioni di franchi da destinare a un progetto di cura dei boschi della fascia pedemontana situata tra Avegno e Ponte Brolla.

87 ettari di territorio toccati dal progetto selvicolturale

Sotto l’egida dell’Ufficio forestale del VII circondario e con il coinvolgimento di altri partner (tra questi il locale Patriziato), il vasto piano di interventi selvicolturali (diluito su un periodo di 4 anni) andrà a toccare una superficie complessiva di circa 87 ettari (78,3 dei quali coperti da bosco). Un’area che è delimitata, verso il basso, dalla strada cantonale e da alcune strade comunali e a monte dalla Val di Cròat, a 1’120 metri di altezza. La specie arborea più diffusa al suo interno è il castagno, ma vi si trovano pure larici, faggi e altre specie di latifoglie. Piante minacciate dal proliferare delle neofite (robinia, ailanto, palme, poligono del Giappone e altre ancora). Già negli ultimi decenni, ad onor del vero, sono stati compiuti diversi interventi in questo perimetro toccato da ben 7 eventi che hanno interessato la fascia collinare.

4’100 metri cubi di legname da abbattere e portare a valle

Fulcro dell’operazione sarà la creazione di popolamenti stabili. Si prevedono diradi selettivi, la formazione di spazi aperti per favorire la crescita di piante giovani, la messa a dimora di tigli, ciliegi e sorbi montani. Le piante tagliate (complessivamente si prevede l’abbattimento di 4’100 metri cubi di legname) verranno portate a valle per evitare che fungano da “combustibile” in caso di incendi. Per consentire l’esbosco, nell’area a sud di Avegno sarà potenziata la strada che porta al piazzale in zona Serti (allargamento per consentire il transito dei mezzi di carico).

Due parole, infine, sul preventivo di spesa che come anticipato si aggira su 1,82 milioni di franchi. Dall’importo andranno dedotti i sussidi cantonali e federali (circa 1,2 milioni) e i proventi dalla vendita del legname (si stima di poter incassare circa 146mila franchi). Ci sarebbero quindi costi residui per 433mila franchi. Il Municipio cercherà comunque di coinvolgere anche altri potenziali finanziatori, come la Sezione strade del Cantone e Swissgrid.

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