Locarnese

Mogno, la stazione sciistica delle famiglie è pronta

In Valle Lavizzara impianti in funzione da domenica. La neve abbondante e il gran lavoro dei volontari permetteranno ai bambini di divertirsi nelle vacanze

14 dicembre 2019
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«Il progetto Mogno è stato, in un certo modo, l’errore più grosso della mia vita perché ci credo troppo. Mi piace, mi motiva ma al tempo stesso mi carica di lavoro. E, credetemi, dietro le quinte di lavoro ce n’è davvero tanto». Maurizio Dazio, al secolo “Meury”, come coloro che lo hanno preceduto, alla piccola stazione sciistica della Lavizzara, in termini di impegno e sacrifici, ha dato molto più di quanto le nude cifre non indichino: 25 anni in comitato, gli ultimi tre in veste di presidente dello sci club in questione. In una società nella quale si fatica anche solo a pensare di dare il proprio tempo o la propria disponibilità gratuitamente, e nella quale per restare in piedi devi adottare logiche di mercato, lui e la sua preziosa “squadra” di volontari, ridottasi nell’organico col passare degli anni, sono la testimonianza dell’esatto contrario. Se così non fosse la piccola stazione di Mogno, da sempre una delle culle degli sciatori di casa nostra, sarebbe già sparita, sotto la neve da molto tempo. Già, la materia prima… mai se n’era vista così tanta così presto come quest’anno: dalle nevicate del 15 novembre ne resta ancora mezzo metro! Motivo per cui domani si aprono gli impianti. Saranno agibili anche il 21-22 dicembre, ma ufficialmente, il “varo” della stagione avverrà il 26 dicembre. Sci alpino ma non solo: racchette (con le mappe dettagliate dei tracciati a disposizione), pista di fondo (problemi tecnici fanno scivolare di qualche settimana l’apertura) e noleggio attrezzature sono a disposizione. «Abbiamo lavorato sodo subito dopo le prime, copiose, nevicate per preparare tutto a regola d’arte». Vincente, per chi come Mogno dipende dalle condizioni meteo, è stato l’accordo di collaborazione siglato con Bosco Gurin. Chi acquista la Vallemaggia Card può sciare nelle due località. Ottima collaborazione anche con lo Sci Club Bassavalle che organizza corsi e uscite a Mogno. E di sinergie si parla anche grazie all’Associazione delle piccole stazioni ticinesi, struttura cappello che tutela gli interessi delle “sorelle minori”. La forza di Mogno risiede nel fatto che rappresenta la destinazione ideale per le famiglie con i bambini alle prime armi sugli sci. Perché accanto ai corsi organizzati a Natale e Capodanno (quest’ultimo promosso d’intesa con lo Sci club Bassa Valle) dispone di una struttura ricettiva (la colonia estiva) nella quale, oltre al ristorante, genitori e figli possono pernottare a prezzi di assoluto interesse. Comodo soprattutto per coloro che vengono da fuori distretto. Lassù ci si sente a proprio agio, per divertirsi e provare le proprie capacità sciistiche i piccoli hanno a disposizione una pista tutta per loro.

Un ambiente familiare

Rispetto alle “sorelle maggiori”, qui di code non ce ne sono, né allo ski-lift né tanto meno nell’accogliente rifugio. E se nella famiglia non tutti sciano, a Mogno ce n’è per tutti i gusti: itinerari dedicati per le ciaspole e il fondo, camminate nella natura relax o prendere il sole ai piedi degli impianti. L’ambiente familiare e la positività sono contagiosi. Questo è lo spirito di Mogno, questa è la sua vocazione. Ma per arrivare lì si è dovuto lavorare tanto e sulla base del volontariato: «È il motore principale – prosegue Meury – Anche se negli ultimi anni trovare gente disposta a dare una mano è più difficile che in passato (quando un genitore portava qui i figli, quasi automaticamente entrava a far parte dei volontari “mettendo le mani aiutando” e, in qualche caso, entrava anche in comitato, dal quale ne usciva una volta che i suoi ragazzi, cresciuti, si spostavano a sciare altrove); per questo abbiamo dovuto assumere personale ausiliario che ci aiuta nelle pulizie e in cucina». Naturalmente tutto questo genera costi supplementari. A Mogno una stagione costa tra i 50 e i 60mila franchi se non vi sono interventi straordinari. Stiamo in piedi grazie agli aiuti di privati, ai Comuni vallerani e alle aziende che ci sponsorizzano. Non siamo ricchi, non abbiamo debiti, grazie agli eventi estivi chiudiamo a pareggio. Una piccola realtà, quella della Lavizzara, che si regge sulla forza di un gruppo pronto a sacrifici. Il sorriso di Meury fa capire perfettamente cosa sta pensando: «Vivo per questo, e lo vivo insieme alla mia famiglia ma so che un giorno o l’altro dovrò smettere. Sarà difficile, credetemi. Mi auguro che qualcuno sappia continuare nel solco. Per ora noi ci siamo, pronti a rimboccarci nuovamente le maniche. Abbiamo anche delle idee per il futuro, ma ci vogliono le risorse, sarà una bella sfida ». Il dinamico caposervizio conclude con un ringraziamento a tutti quanti sostengono Mogno con ogni forma di aiuto; finanziario, morale, lavorativo. «Siamo qui per voi, grazie a voi».

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