Acconti impropri, accordo tra Helsana e Clinica Santa Chiara

Un accordo parziale è stato trovato fra la cassa malati Helsana e la Clinica Santa Chiara di Locarno in relazione alle prestazioni oftalmologiche. Lo ha riferito la Rsi dopo il caso – emerso negli scorsi giorni – di un 71enne del Locarnese cui la clinica aveva chiesto un acconto di 1’800 franchi per un’operazione di cataratta.

L’anticipo di pagamento era legato a un contenzioso aperto fra Helsana e clinica, nel senso che le operazioni oftalmologiche sono più costose in clinica rispetto a quelle eseguite in altri istituti di cura ticinesi e, prima di pagarle, l’assicurazione malattia vuole saperne i motivi. Il contenzioso, aveva puntualizzato la clinica, ha creato finora uno scoperto di oltre 250mila franchi.

Ieri, dunque l’accordo, nel senso che, dopo un incontro fra le parti, Helsana ha deciso di corrispondere tutti gli “impagati” da giugno 2018 e d’ora in avanti pagherà le fatture secondo contratto. Contesterà semmai in seguito, se necessario, le fatture, di fronte al Tribunale arbitrale cantonale. Nel contempo la Clinica Santa Chiara si è impegnata a interrompere da subito le richieste di pagamenti anticipati ai pazienti.

Il 71enne che aveva sfogato la sua frustrazione su Facebook aveva subito due operazioni di cataratta, entrambe andate a buon fine. A farlo arrabbiare era stato il comportamento dell’amministrazione della clinica, che prima del secondo intervento gli aveva chiesto l’anticipo di 1’800 franchi “se vuole essere operato”. Così l’uomo si era fatto prestare i soldi, ma il giorno dell’intervento gli era stato richiesta una “strisciata” con la carta di credito per versare un analogo acconto anche in relazione al primo intervento. Non avendo la carta di credito, il paziente aveva intascato una cedola di versamento, dovendo promettere di effettuare il versamento nei giorni successivi.