Locarnese

'Buenaventura, la nostra terra d'impegno'

Laura Flòrez e Virgilio Pohl, cooperanti Comundo, in partenza per la città portuale colombiana falcidiata da povertà, degrado e violenza

7 settembre 2019
|

Ci sono sorrisi che parlano di forza, di determinazione, di coraggio. Quello di Laura Flòrez, giovane colombiana residente a Neuchâtel, cooperante per Comundo, ha in sè anche quella dolcezza che deve far parte del bagaglio di chi fa dell’aiuto umanitario. Altri sorrisi, come quello del locarnese Virgilio Pohl, suggeriscono consapevolezza e sensibilità, ma anche intelligenza: elemento essenziale se si affronta un contesto instabile.

A giorni Laura e Virgilio – coppia “binazionale”: sono sposati e vivono in Romandia – partiranno per la città portuale colombiana di Buenaventura, dove per un anno la prima, e per 5 mesi il secondo, presteranno competenze e generosità nell’intrico socio-politico di una situazione fortemente conflittuale determinata da lotte per i territori, narcotraffico e poco Stato, in cui a pagare sono in primo luogo le comunità nere “afro-discendenti”. «Saremo in loco sotto la “bandiera” di Comundo, per conto della “Fondazione per degli spazi di convivenza e di sviluppo sociale” (Fundescodes) – spiega Laura –. Il mio primo impegno sarà accompagnare le donne ai Tribunali della verità, istituiti nel quadro degli accordi di pace fra il governo colombiano e i guerriglieri delle Farc».

Donne, quelle di cui parla la cooperante, che portano il peso di figli cooptati – e spesso uccisi – dalle organizzazioni criminali; ma anche di enormi sofferenze per gli abusi subiti in una guerra in cui le violazioni dell’intimità e le umiliazioni valgono la morte dell’animo. Ai Tribunali questi discendenti delle politiche colonialistiche del passato chiedono la restituzione di case e terreni, compensi finanziari e il ristabilimento della sola, spesso misconosciuta, verità storica. «Lavoreremo con loro fornendo in primo luogo consigli legali e giuridici, ma anche accompagnando proprio fisicamente queste vittime al cospetto delle Corti giudicanti». Il tutto, in un panorama sociale fatto di miseria e degrado, di violenza sulle donne, di insicurezza.

‘Gli obiettivi non siamo noi’

Se si parla di rischio per la propria incolumità, i due cooperanti danno prova di consapevolezza, ma anche di preparazione: «La premessa è che i rischi che potremmo correre noi sono nulla rispetto a quelli delle vittime – rileva Virgilio –. I veri obiettivi sono semmai le multinazionali, in un contesto territoriale ricchissimo di materie prime. Fundescodes si appoggia su Comundo anche per la sua rilevanza e il suo riconoscimento internazionale, e l’operatività è strutturata in maniera tale da garantire una certa protezione istituzionale. Inoltre, c’è il fondamentale sostegno della Diocesi locale, che ha un’influenza enorme, cementata in qualità di mediatrice negli accordi di pace fra governo e guerriglia». Se Laura sarà attiva in primo luogo “al fronte”, nell’accompagnamento delle donne, Virgilio agirà a sostegno della Fondazione grazie a competenze logistiche, organizzative e amministrative. La mentalità “multitasking” di questo ingegnere agroalimentare di vedute decisamente larghe non mancherà di fare la differenza, esattamente come la solida formazione di Laura, che a 30 anni vanta un Bachelor in Arte, una specializzazione in educazione e un Master in antropologia ottenuto a Neuchâtel.

«Quel che più conta, per le persone del posto, è ristabilire una verità sociale. Per farlo, è necessario raccontare ciò che è successo. Ciò viene fatto anche attraverso il teatro, che è una delle attività promosse a Buenaventura da Fundescodes». Nel dirlo, Laura si apre in un altro dei suoi sorrisi. E dentro c’è anche tanta speranza.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔