Locarnese

Bike sharing: salta la catena al software

Problemi tecnici ai lucchetti nelle prime settimane della rete di bici a nolo più estesa della Svizzera: azzerati i crediti, si parte per davvero

3 settembre 2018
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Falsa partenza, dal punto di vista tecnico, per il progetto delle biciclette condivise (bike sharing) del Locarnese. Nei mesi di luglio e agosto sono arrivate diverse segnalazioni per problemi ai lucchetti delle due ruote: qualche volta non si sbloccavano alla partenza, altre (ciò che è accaduto più frequentemente) non si chiudevano all’arrivo. Un vero e proprio grattacapo per gli utenti. «Ci sono stati problemi con il software ad avvio o a fine corsa – ammette il coordinatore Fausto Fornera –. Ci si è accorti che mancava la ‘comunicazione’ tra il catenaccio delle bici e l’antenna delle postazioni. Ma l’inghippo, nel frattempo, è stato risolto». Fornera ha vissuto un simile disguido in prima persona: arrivato un sabato al Meriggio di Losone con una due ruote elettrica non è riuscito a chiuderla e ha dovuto posteggiarla nel garage di casa in attesa che i gestori del bike sharing venissero a riprenderla.

«Nel frattempo è stato effettuato un aggiornamento su tutte le biciclette. La situazione, a quanto ci è dato di sapere, è in netto miglioramento. In luglio e agosto il gestore del sistema è stato parecchio sollecitato, ma bisogna ammettere che ha reagito con professionalità e soprattutto con tempestività». Per gli utenti che si sono trovati in situazioni poco piacevoli oltre al timore di abbandonare bici non bloccate dal lucchetto, con possibili furti o danneggiamenti, c’era anche la paura di vedersi fatturare ore d’utilizzo delle quali non hanno mai beneficiato. «Ovviamente ci scusiamo con loro per quanto avvenuto – prosegue Fornera –. Ma ciò non basta. Abbiamo deciso di fare un ulteriore passo».

Si riparte da zero

Per venire incontro agli abbonati, si è deciso di ripartire da zero. «In sostanza, annulliamo eventuali debiti accumulati fino ad oggi con l’utilizzo delle bici nei mesi di luglio e agosto. Non ci saranno costi di sorta e gli abbonamenti ripartiranno da zero con il primo settembre». Il progetto, lo ricordiamo, coinvolge 15 comuni, dall’alta Onsernone fino a Cadenazzo. È la rete di questo genere più vasta della Svizzera. Le postazioni attualmente sono 96, con un totale di 489 biciclette (269 elettriche e 220 meccaniche) a disposizione degli abbonati o di chi acquista una carta giornaliera.

Un primo, sommario, bilancio a due mesi dall’avvio del “bike sharing” a livello regionale? «È difficile perché non disponiamo ancora di un numero sufficiente di dati – risponde l’intervistato –. Posso comunque affermare che c’è stato un incremento confortante per quanto riguarda l’acquisto di abbonamenti. Per contro, non mi pare che le tessere giornaliere abbiano riscosso grande successo. Il nostro obiettivo è di riuscire a vendere 500 abbonamenti in un anno». Nel primo periodo, vi sono stati 5mila utilizzi mensili delle biciclette.

«Un monitoraggio costante sull’uso del bike sharing sarà estremamente importante nei primi anni, anche perché ci permetterà di apportare correttivi, e quindi migliorie, dove e quando necessario». In conclusione, Fornera ci tiene a ricordare che il servizio della Fondazione il Gabbiano, che nell’ambito del progetto Muovi-Ti si occupa della manutenzione delle due ruote e della gestione dell’intero sistema, è stato impeccabile: «Hanno fatto davvero un ottimo lavoro».

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