Locarnese

Quella rapina a lungo anelata

Alla sbarra delle Criminali, da oggi, i 4 cittadini serbi che l'anno scorso volevano colpire alla Herschmann di Ascona

L'8 marzo alla gioielleria Herschmann di Ascona, dopo la fuga dei malviventi (Rescue Media)
18 gennaio 2018
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Pene comprese fra i 30 mesi da espiare e i 9 mesi sospesi per 3 anni sono state chieste oggi dal pp Paolo Bordoli a carico di 4 cittadini serbi che l'anno scorso volevano rapinare la gioielleria Herschann di Ascona ma non ci riuscirono. Il dibattimento, svoltosi al cospetto di una Corte delle Assise criminali di Locarno (a Lugano) sotto la presidenza della giudice Rosa Item, ha permesso di farsi un'idea più precisa del contesto in cui operano questi "pendolari" del crimine: trattasi di malviventi che per (relativamente) pochi soldi si recano all'estero (in questo caso dalla Serbia alla Svizzera, ma recentemente c'è anche stato il caso dei lituani, che loro sì avevano colpito alla Herschmann) fanno la loro rapina, rientrano con il malloppo da piazzare sul mercato nero e aspettano la prossima chiamata. Il tentato colpo oggetto di questo procedimento era stato ordinato da una non meglio precisata "mafia serba", con cui tra l'altro gli imputati sembra avessero dei debiti da saldare.

Oggi oltre alla requisitoria del procuratore vi sono state le arringhe degli avvocati difensori Francesca Nicora, Marco Garbani, Patrick Fini e Cristina Clemente. Tutti hanno sostanzialmente chiesto di limitare i danni, proponendo degli "sconti" rispetto agli auspici della pubblica accusa. La sentenza, annunciata in un primo momento già per questa sera a partire dalle 18.30, è stata posticipata a domani mattina a partire dalle 8.30.

 

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