Gambarogno

Gambarogno, contro la tassa sul sacco consegnate oltre 600 firme

(Samuel Golay)
2 dicembre 2016
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Il referendum contro l’introduzione della tassa sul sacco in Gambarogno sembra riuscito. Poco fa i promotori (primo fra tutti il consigliere comunale Cleto Ferrari del movimento “Per Gambarogno”) hanno consegnato alla cancelleria oltre 600 firme delle 511 necessarie. Se le stesse saranno dichiarate valide, la popolazione verrà chiamata alle urne per decidere il destino del nuovo regolamento rifiuti. «Il fatto che il Consiglio comunale abbia adottato lo scorso 17 ottobre il regolamento rifiuti, tre settimane prima di quello adottato poi dal Gran consiglio l’8 novembre, ha generato confusione – afferma Ferrari –. Ulteriore confusione è stata creata dal lancio del referendum contro il regolamento cantonale. Senza dimenticare il comunicato stampa piuttosto confuso del Municipio gambarognese, a referendum in corso, e il seguente invio a tutti i fuochi. Un atteggiamento che ha generato altra confusione e diffidenza».
Con le firme necessarie ormai nel... sacco, «possiamo fare chiarezza su più punti contraddittori contenuti nella modifica del regolamento rifiuti – continua Ferrari –. Bisogna mettere fine all’aumento del costo della vita in Ticino. Ci opponiamo a qualsiasi decisione politica che generi ulteriori spese, burocrazia e tolga risorse ai cittadini. Chiediamo pertanto che sia mantenuta la possibilità di copertura con imposte nella misura del 30 per cento dei costi dei rifiuti». Stando ai promotori il gradi di ricilcaggio degli scarti demstici è già sufficiente: «Esagerare con una tassa sul sacco elevata rischia di generare un effetto anche contrario all’ambiente. Con i soldi dei contribuenti è già stato costruito e pagato un inceneritore sicuro, all’avanguardia della tecnologia e quindi preferiamo che i rifiuti arrivino lì, piuttosto che finire nei fanghi di depurazione, caminetti, boschi o altri posti non appropriati». Tra le richieste, anche l’esonero della tassa per i domicliati che hanno un rustico sui monti e «la verifica delle tariffe applicate dalle ditte di raccolta di rifiuti e da quelle di smaltimento delle raccolte separate».

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